Il trend

Dolomiti: gli americani in pista al posto dei russi

Un mercato di 30mila turisti- sciatori legato anche all’intesa con «Ikon Pass». Pappalardo: «Incrementi nell’ordine del 50-100%». Arrivano dalle città: da New York a Boston 


Massimiliano Bona


DOLOMITI. Gli americani, in pista, hanno preso il posto dei russi. La notizia, che girava da tempo, è ora suffragrata anche dai numeri. «Stiamo parlando - spiega Marco Pappalardo, direttore marketing di Dolomiti Superski - di un mercato di circa 30 mila sciatori l'anno, con tassi di crescita nell'ordine del 50-100 per cento». Tra le mete preferite degli sciatori a stelle e strisce la Val Gardena, Cortina e l'Alta Badia, che non a caso hanno esperienza e un nome legato anche alla Coppa del Mondo.

La svolta grazie all'«Ikon Pass»

La “scoperta” delle Dolomiti come carosello sciistico è relativamente recente ed è legata soprattutto all'«Ikon Pass». Garantisce un accesso illimitato a piste e impianti di risalita in 16 destinazioni in Nord America e Canada, e fino a 7 giorni l'anno in altre 39 destinazioni nel mondo, tra le quali anche il «Dolomiti Superski». Tra queste mete ci sono anche Francia e Giappone, tanto per citarne un paio, ma ad aver registrato un boom in termini di crescita è proprio l'area dolomitica.

«Gli americani - prosegue Pappalardo - hanno subito capito che qui c'è un vantaggio importante in termini di cambio e poi le Dolomiti hanno un appeal straordinario. Offriamo un'esperienza a tutto tondo, dal paesaggio all'enogastronomia, passando ovviamente per l'alto livello delle piste». E a farci visita sono soprattutto gli americani che risiedono nella parte orentale degli Stati Uniti, da New York a Boston. «Per sciare sull'altra costa impiegano comunque 5-6 ore, mentre per l'Europa ne servono solo un paio di più».

Rinnovata la convenzione con gli americani per altri 4 anni

Possiamo parlare dunque di un mercato in costante ascesa e ciò spiega perché i vertici di Dolomiti Superski abbiano rinnovato l'intesa con i colleghi americani per altri quattro anni. «In prospettiva è il mercato più interessante, con un potenziale di crescita notevole». Chi ha l'Ikon Pass, tra l'altro, non deve nemmeno passare alla cassa nelle varie località del Dolomiti Superski. E questa è ovviamente una comodità ulteriore. Poi, a fine anno, si fanno i conti dei passaggi.

In Val Gardena 9.500 presenze solamente a febbraio

E questi dati sono suffragati anche dai dati dei singoli comprensori, come quello gardenese. «Solamente a febbraio - spiega Christina Demetz, marketing communication manager della destinazione Dolomites Val Gardena - abbiamo rilevato 9.500 presenze di ospiti americani. Un mercato che - complice la guerra - ha già doppiato quello russo. Ovviamente italiani e tedeschi continuano a fare le parte del leone». Eppure una piccola quota parte di russi continua a venire. «I russi che vengono - conclude Pappalardo - sono fortemente motivati. Devono atterrare giocoforza a Istanbul». Giusto per dare un'idea del nuovo trend basta sottolineare che gli utenti di Ikon Pass sono passati dai 2 mila del 2021/2022 a 20mila dello scorso inverno, «per toccare i 30mila quest'anno», concluce compiaciuto Pappalardo.













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