Fedeltà al lavoro, 60 premiati

Ebner e Kompatscher: «I collaboratori che si identificano con l’azienda, la rendono più forte»


di Renato Brianti


BOLZANO. Ieri a Palazzo Mercantile 65a edizione della premiazione per la fedeltà al lavoro per i collaboratori con almeno 36 anni di anzianità. In tempi in cui il lavoro non è più una certezza per molti, poter contare su percorsi aziendali così longevi dei propri dipendenti garantisce una qualità e una immedesimazione nella visione aziendale non comuni. I dipendenti si integrano nei progetti imprenditoriali diventandone il vantaggio competitivo che fa la differenza. Presenti moltissime autorità. Gli onori di casa, per la premiazione con medaglia d’oro e diploma, sono spettati al presidente della Camera di commercio, Michl Ebner. «Dal 1952 questa premiazione è un punto fisso per noi, in questi anni sono stati premiati 2.800 collaboratori e 770 aziende. La fedeltà al lavoro è un valore che nella nostra provincia viene ancora vissuto molto, tanto da obbligarci a prevedere due manifestazioni separate per festeggiare aziende e collaboratori».

«Chi viene premiato oggi (ieri, ndr) - continua Ebner - ha gestito un equilibrio fra il dare e l’avere con l’azienda, una collaborazione in grado di attrarre due poli che funzionano reciprocamente nel tempo, un valore non scontato per poter funzionare per così tanto tempo. Un punto di riferimento per tutta l’economia altoatesina». Dello stesso avviso il presidente della Provincia Arno Kompatscher per il quale il successo delle aziende dipende dalla lealtà dei loro collaboratori: «Identificarsi con l’azienda rende più forti entrambi e continuare questo percorso per tutti questi anni significa anche integrarsi con tutto il contesto sociale e contribuire al successo di tutta l’economia generale». «Un percorso non scontato - continua Kompatscher - per nostra fortuna l’Alto Adige ha un prodotto interno lordo pro capite superiore del 47% della media europea, siamo al 21esimo posto di una classifica che vede in graduatoria 275 regioni e siamo sicuramente tra le prime regioni fra quelle non urbane. Per questo dobbiamo ringraziare sicuramente il contesto che siamo riusciti a creare attraverso l’autonomia che non risulta solo fine a se stessa, ma anche fatta di persone che in questo contesto lavorano e hanno lavorato sempre, portando un valore aggiunto alla collettività, un principio di sussidiarietà garantito proprio dalla motivazione di lavoratori e imprese».

Il presidente Kompatscher conclude poi con un punto già evidenziato dall’onorevole Ebner, sulla sfida futura per le istituzioni: «La sfida per l’amministrazione pubblica, per la Camera di commercio e anche per le associazioni di categoria è riuscire a creare la cornice necessaria per dare alle aziende e ai loro collaboratori la possibilità di continuare in questo loro sviluppo all’interno del ciclo produttivo. L’Italia è una Repubblica fondata sula lavoro e i premiati di oggi sono l’espressione di questo principio, l’espressione di chi ha contribuito grazie al suo lavoro, allo sviluppo della collettività oltre che a quello della propria famiglia». In cima alla lista dei premiati di ieri Heinrich Waldboth di Bolzano, impiegato presso la ditta Amonn Office Srl da ben 57 anni. Sono proprio la fedeltà e la costanza dimostrate da tutti i premiati gli aspetti che la Camera di commercio sottolinea ogni anno. Un riconoscimento coronato da medaglia d’oro e diploma, consegnati direttamente dal presidente della Camera di commercio Michl Ebner e dal governatore altoatesino Arno Kompatscher.













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