«In Banca Popolare tanta confusione nel passaggio a Spa»

Focus del Ctcu sul diritto di recesso da parte degli azionisti «Le persone faticano a capire quali siano i loro diritti»


di Maurizio Dallago


BOLZANO. In questi giorni si stanno rivolgendo al Ctcu (Centro tutela consumatori utenti) numerosissimi soci della Banca Popolare dell'Alto Adige per chiedere chiarimenti sulle comunicazioni inviate agli stessi dall'istituto in merito alla prossima assemblea (sabato 26 novembre a Bolzano) che dovrà decidere sulla trasformazione della banca in società per azioni. «La confusione regna sovrana e le persone faticano a comprendere quali siano i loro diritti e come esercitarli», afferma il direttore del Ctcu, Walther Andreaus.

La trasformazione della Volksbank in società per azioni comporterà cambiamenti notevoli anche per i soci, in primo luogo l'abbandono del voto capitario previsto nell'attuale forma societaria (cooperativa per azioni). Il legislatore, a fronte di un cambiamento cosi incisivo della forma giuridica, prevede il diritto per i soci, che non abbiano partecipato alla delibera di trasformazione o che abbiano espresso il loro voto contrario, un diritto al recesso dalla società. Il socio che esercita il recesso ha dritto alla liquidazione della sua quota. «Secondo le norme bancarie (Testo unico bancario, provvedimenti attuativi della Banca d'Italia) il recesso può, però, essere limitato dal consiglio di amministrazione dell'istituto, nei casi in cui ciò sia necessario per assicurare il capitale previsto per legge per l'esercizio della attività bancaria», sottolinea il Ctcu.

«La legge bancaria (2° comma dell'art. 28 T.U.B.) prevede sì la possibilità di limitare il diritto di recesso dei soci, in determinate circostanze, ma la banca non ha la facoltà di limitare completamente e senza limiti di tempo o addirittura escludere il rimborso delle azioni del socio uscente, coma ha stabilito la recente giurisprudenza», ancora Andreaus.

I soci della banca che abbiano intenzione di approfittare dell'occasione per sciogliersi dal vincolo societario (possono farlo ma anche no, ovviamente) tramite il recesso, potrebbero quindi: a) decidere di non partecipare all'assemblea che deciderà la trasformazione della banca in società per azioni; b) partecipare all'assemblea e votare contro la decisione della trasformazione in Spa (problema: come si potrà dimostrare di aver votato contro, se la votazione non sarà nominale?); c) entro quindici giorni dall'iscrizione della delibera di trasformazione nel registro delle imprese inviare una raccomandata alla banca, con la quale si comunica di esercitare il recesso dalla società, ma di non essere d'accordo con il valore di liquidazione fissato dalla società e di riservarsi ogni azione a riguardo, anche di natura risarcitoria; d) seguire con molta attenzione l'evolversi della situazione e le decisioni che la banca adotterà nei prossimi giorni. Il Ctcu renderà disponibile un lettera nella quale il socio chiede il recesso.

«Il cda della Popolare ha determinato il valore di rimborso di ciascuna azione in 12,10 euro, circa il 60% del valore dichiarato delle azioni. Inoltre la banca ha comunicato, seppure in forma poco chiara, ai propri soci che potrebbe anche limitare o addirittura escludere il rimborso ai soci che intendano far valere il proprio diritto di recesso», chiude il Ctcu.













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