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«Inflazione: Alto Adige verso la recessione. Famiglie, il 46% non arriva a fine mese»

Barometro Ipl: crolla il potere d'acquisto, stabile invece l'occupazione



BOLZANO. "Il crollo del potere d'acquisto spinge l'Alto Adige verso la recessione". Lo segnala il Barometro d'autunno dell'Istituto promozione lavoratori-Ipl. "Il bilancio provvisorio dell'economia altoatesina - sottolinea l'Ipl - nel 2022 è di tutto rispetto, nonostante il quadro sfavorevole determinato dai fattori contingenti quali, in primo luogo, la guerra in Ucraina e lo shock dei prezzi dell'energia".

Un problema, di grande rilevanza, è dato dall'inflazione, "che in Alto Adige è arrivata in doppia cifra (10,8% a settembre), superando di due punti percentuali il dato nazionale", spiega l'Ipl sottolineando che anche "la dinamica dell'occupazione si è appiattita a partire da luglio di quest'anno". Le prospettive di sviluppo dell'economia altoatesina nei prossimi dodici mesi sono nuovamente calate, sostiene l'Ipl. Mentre la situazione è stabile sul fronte occupazionale, "il problema è e rimane il portafoglio delle famiglie.

La situazione è, infatti, ulteriormente peggiorata rispetto al trimestre precedente. Il 46% degli intervistati dichiara di avere difficoltà a far quadrare i conti, perché i soldi non bastano per arrivare a fine mese". Si tratta del valore più alto mai misurato nel Barometro Ipl dalla prima rilevazione condotta nell'estate 2013.

Mentre "alcune condizioni generali per l'economia altoatesina rimangono favorevoli nel 2023", secondo le previsioni dell'Ipl, "a causa del massiccio calo del potere d'acquisto", che produrrà "un notevole calo dei consumi" ed "un tasso di variazione del Pil per l'economia altoatesina pari a meno 0,5%., "l'economia altoatesina nel 2023 entrerà in recessione". "Questo non deve, però, essere motivo di panico, ma deve essere un'opportunità per ripensare il modello di fare economia", commenta il direttore Ipl, Stefan Perini













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