«La sfida non è tra europei ma con il resto del mondo»

Boccia: altri Paesi, come Usa e Cina, puntano sulla competitività delle imprese «Bolzano è cerniera e non confine, l’obiettivo deve essere una Ue più forte»


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Sono i due Paesi europei più industrializzati, dove la manifattura ha un ruolo centrale per trainare tutto il sistema. Pur in presenza di diversità - vedi ad esempio le dimensioni delle aziende - Italia e Germania sono destinate a proseguire insieme il loro percorso. Ed ecco che «la sfida non è tra Paesi europei, ma tra l’Europa e il resto del mondo», sottolinea il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia.

Ieri l’apertura, a Palazzo Mercantile a Bolzano, del Business Forum organizzato dagli imprenditori di Confindustria e Bdi. Ormai è la settima volta, tanto che lo stesso Boccia, dopo aver ribadito gli ottimi rapporti tra le due organizzazioni, ricorda come «il confronto in questi 7 anni si sia trasformato in un vero e proprio “processo di Bolzano”». «L’Europa è il mercato più ricco del mondo e deve difendersi tramite la competitività della sua industria. In questo contesto Bolzano è terra di cerniera e non di confine per un’Europa diversa, che vogliamo contribuire a realizzare», sottolinea Boccia. E, in questo contesto, come non dimenticare il ruolo di Assoimprenditori Alto Adige, rappresentata dal presidente Federico Giudiceandrea e dal suo predecessore, nonché attuale vicepresidente di Confindustria, Stefan Pan. A fare gli onori di casa, il presidente della Camera di commercio di Bolzano, Michl Ebner.

Per quanto riguarda il quadro italiano «il nostro Paese è all’inizio della fase d’uscita dalla crisi. Ora però dobbiamo stare attenti a non entrare in un confronto che ci vede troppo attenti ad una politica della domanda e troppo poco a quella dell’offerta», così Boccia, per il quale «abbiamo grandi potenzialità, ma anche rischi. Gli altri Paesi, come Usa e Cina, stanno infatti puntando sulla competitività delle loro imprese». Ed ecco, quindi che «la sfida è economica e non solo politica e l’Europa deve rispondere con una visione ampia e sostanziale». «Siamo convinti che puntando su un’industria sempre più intelligente potremo rispondere alle grandi sfide che saremo chiamati ad affrontare nei prossimi anni: crescita, creazione di posti di lavoro altamente qualitativi, immigrazione, riduzione delle disuguaglianze, difesa», evidenzia Stefan Pan. «Fungere da piattaforma di incontro e contribuire alla discussione in maniera costruttiva attraverso gli impulsi che l’Alto Adige può dare come territorio nel cuore dell’Europa, fa parte del nostro Dna», afferma Federico Giudiceandrea. Fin qui le dichiarazioni prima di entrare a Palazzo Mercantile, con il presidente degli industriali germanici Dieter Kempf, che arriva in ritardo: puntuale, invece, il suo predecessore Ulrich Grillo, che nell’entrare al vertice ribadisce la necessità di un’azione comune anche con la Francia. Poi, il via nel pomeriggio a sessioni e workshop. La 7a edizione del Business Forum si concentrerà su come costruire un’industria solida e moderna, alla luce delle grandi sfide che l’Ue sta affrontando, sia internamente sia nel contesto globale. Si tratta anche di valutare i progressi fatti su alcuni temi (rafforzare il lavoro congiunto sull’Industria 4.0, coordinare gli investimenti a supporto della cooperazione interregionale, rispondere alle esigenze di finanziamento delle imprese europee) e di discutere su come portare avanti la cooperazione. «La Germania si conferma infatti il nostro primo partner commerciale ed è di gran lunga la prima destinazione per le esportazioni delle imprese italiane, con valori che nel 2016 ammontano a 53 miliardi di euro (+3,9% su 2015). Il sistema bancario sostiene questi flussi e l’iniziativa delle imprese italiane, con prestiti che proseguono il loro trend di crescita (+1,4% anno su anno, imprese e famiglie) e contribuiscono alla generale risalita del Pil italiano, destinato a chiudere il 2017 a +1,5%», ricorda Flavio Valeri (Deutsche Bank).

Nel contesto attuale, le modalità in cui le imprese italiane e tedesche operano a livello internazionale stanno subendo l’influenza di una serie di eventi esterni. Mentre alcuni sono relativamente nuovi - l’impatto della Brexit, il nuovo corso della politica commerciale degli Stati Uniti - altre sfide - come l’instabilità ai confini dell’Ue, le migrazioni, l’ascesa della Cina come superpotenza economica e tecnologica - stanno colpendo l’Europa, sia politicamente sia economicamente, ormai da diversi anni. Agli industriali il compito di dare risposte ad alcune di questi quesiti. Infine, ieri sera, alla cena di gala a Castel Mareccio, scambio di vedute anche con il ministro per la Coesione territoriale, Claudio De Vincenti. Oggi le conclusioni del vertice.













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