Lavoro e welfare, le priorità della Cgil per l’anno in corso

Ebner: ridurre il carico fiscale per lavoratori e pensionati «Vogliamo dire la nostra anche su “spending” e autonomia»


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Lotta alla povertà e alla disoccupazione, riduzione del carico fiscale di lavoratori e pensionati, rinnovamento del welfare locale. Sono queste alcune delle richieste della Cgil-Agb alla politica, avanzate ieri durante la conferenza stampa d’inizio anno; occasione per il sindacato, che conta oltre 33 mila iscritti, per fare il bilancio dell’anno passato e illustrare le prospettive 2015.

Per il sindacato appare chiaro l'obiettivo di Palazzo Chigi, che ha rifiutato qualsiasi confronto serio sul Jobs Act, di ridurre le tutele, rendendo i lavoratori più ricattabili. Per il 2015 saranno messe in campo tutte le azioni possibili «per correggere i provvedimenti del governo».

«A livello locale nel 2014 ha imperversato lo scandalo dei vitalizi, non senza incidere anche sull’operatività della giunta. È stato un anno nel solco della continuità. Sui cambiamenti promessi non si vedono ancora dei contorni molto chiari», sottolinea il segretario Alfred Ebner, ricordando che i contributi pubblici al sindacato sono quelli per i patronati: un servizio che lo Stato ha delegato e da cui lo stesso sindacato non ricava guadagni.

I temi da affrontare sono tanti e la Cgil-Agb è disponibile a mettersi in gioco nell’ottica del rinnovato clima nei rapporti tra politica e parti sociali. Tra le priorità il problema dell'occupazione: «I segnali negativi non diminuiscono. Gli ammortizzatori sociali locali possono ridurre il disagio dei lavoratori. Serve un potenziamento degli uffici del lavoro, della scuola e dell'offerta di percorsi formativi mirati alla occupabilità». Ed ancora la redistribuzione del reddito e la lotta al disagio sociale. «Oltre alla contrattazione di secondo livello la Cgil-Agb è disponibile a confrontarsi su forme di reddito di cittadinanza condizionati, che devono includere tutte le fasce di popolazione in difficoltà. Questo implica una valutazione attenta sulle condizioni economiche dei richiedenti e il superamento dei contributi a pioggia. No alla diminuzione delle risorse e salvaguardia del fondo per la non autosufficienza», sottolinea Ebner.

Per quanto riguarda la riforma della sanità «l'invecchiamento della popolazione e una medicina sempre più evoluta dal punto di vista diagnostico, strumentale e farmacologico impongono una riflessione profonda sul nostro sistema. Va trovato il consenso dei cittadini sui motivi della riforma, sugli obiettivi e sulle opportunità. La logica del semplice risparmio non funziona, come dimostrano le proteste recenti». Sulla politica abitativa per la Cgil va affrontato il caro-casa, soprattutto sugli affitti, che vanno agevolati tenendo conto delle nuove esigenze dei cittadini. A questo si collega il tema delle ristrutturazione, che darebbe qualche boccata d'ossigeno all'edilizia.

La nuova legge provinciale sugli appalti è una priorità, «viste le esperienze anche negative, soprattutto nei servizi». Riguardo alle politiche fiscali «la Imu/Gis va rivista, perché in fase di applicazione ha dimostrato alcune lacune. La riduzione del carico fiscale di lavoratori e pensionati deve avere la priorità. Il sindacato chiede un coinvolgimento anche sulla «spending review», con la Cgil-Agb che non intende sottrarsi alla discussione sul futuro dell’autonomia, ma vuole partecipare attivamente alla discussione, con l'obiettivo non solo di consolidare la cornice istituzionale, ma anche di avviare una vera convivenza, che faccia sentire partecipi tutti i cittadini di questa terra.

Tesseramento. La Cgil-Agb ha chiuso il 2014 con 33.600 iscritti, rimanendo quindi stabile rispetto al 2013, con un rapporto molto equilibrato fra donne (51%) e uomini (49%). Gli iscritti attivi sono 18.900, il 56% del totale. Gli iscritti stranieri rimangono stabili con una percentuale del 24% sui lavoratori attivi. Più che positivo il 2014 per il Caaf della Cgil, che ha chiuso con un aumento del 4,94% per il modello 730/2014, esattamente 1.287 pratiche in più rispetto all’anno 2013, per un totale complessivo 31.495 dichiarazioni presentate; sono state inoltre elaborate 30.923 dichiarazioni Durp (con un aumento del 5,49%) e 5.977 modelli Red. Il Patronato Inca della Cgil-Agb rimane sostanzialmente stabile: ha espletato oltre 40 mila pratiche, dando risposte a circa 15 mila cittadini.

In particolare sono state presentate 4.800 domande per l’assegno regionale al nucleo familiare. Infine gli Uffici vertenze della Cgilzano hanno fatto recuperare ai lavoratori circa 2 milioni di euro per indennizzi in caso di licenziamenti o mancato rispetto delle norme contrattuali.













Altre notizie

Attualità