«Maturità professionale anche per gli italiani»

Corrarati: il nostro gruppo linguistico continua a snobbare l’apprendistato «Le aziende non cercano il garzone di bottega, ma personale qualificato»



BOLZANO. Apprendistato duale poco attrattivo per i giovani dei centri urbani di fondovalle, maturità professionale non ancora introdotta per gli apprendisti del gruppo linguistico italiano, Formazione professionale a tempo pieno in costante crescita ma non sempre in linea con le aspettative delle imprese, difficile attuazione dell’alternanza scuola-lavoro nei licei e negli istituti tecnici. Sono gli argomenti analizzati ieri dalla Cna-Shv, nella conferenza stampa alla quale hanno partecipato il presidente regionale Claudio Corrarati, il nuovo segretario Günther Schwienbacher e Paolo Ferrazin, membro della presidenza con la delega sull’apprendistato.

Per quanto riguarda l’apprendistato duale, attualmente ci sono 3.138 giovani in alternanza-scuola lavoro nella scuola tedesca e ladina, appena 214 in quella italiana. In totale 3.352 apprendisti, di cui 175 stranieri, con un trend stabile dopo 5 anni di calo (c’è un aumento tra i maschi e un calo tra le femmine soprattutto nell’attività di commessa) anche per effetto del Patto per l’apprendistato 2015-2018 che auspica un aumento del 5% di apprendisti. Se l’apprendistato duale è stabile, è invece in aumento l’apprendistato professionalizzante post diploma. La Formazione professionale a tempo pieno nelle scuole provinciali ha invece toccato quota 7.429 studenti, di cui 4.807 nella scuola tedesca-ladina e 1.702 in quella italiana, sono 818 gli stranieri.

«Il percorso dell’apprendistato duale - così il presidente Claudio Corrarati – garantisce un posto ai giovani nel 90% dei casi, perché quasi sempre rimangono nell’azienda che li ha ospitati come apprendisti. Purtroppo nel mondo di lingua italiana l’apprendistato continua ad essere snobbato, tanto più che la maturità professionale, con la possibilità per gli apprendisti di continuare per altri due anni ed ottenere il diploma di maturità, è partita in via sperimentale solo nella Formazione professionale di lingua tedesca. Chiediamo che anche la Formazione professionale italiana parta con la sperimentazione della maturità professionale. È indispensabile una campagna di sensibilizzazione nei centri di fondovalle per invogliare i giovani a seguire il percorso dell’apprendistato duale. È sempre più forte la necessità di avvicinare domanda e offerta. Oggi ci sono aziende che non sono al passo con la qualifica degli studenti della Formazione professionale e, viceversa, studenti non abbastanza qualificati per le esigenze di alcune imprese. Sono due rette parallele che non trovano punti d’incontro. Occorre un’analisi costante dei fabbisogni formativi anche per chi entra nel mondo del lavoro con l’apprendistato professionalizzante post diploma». «Le aziende - aggiunge Corrarati - non cercano più il garzone di bottega da istruire solo nel saper fare con le mani, ma necessitano di collaboratori qualificati che parlino con i clienti, si rapportino con i committenti pubblici e privati, sbrighino le pratiche burocratiche, siano capaci di progettare e programmare l’attività aziendale. Ecco perché il percorso dell’apprendistato duale nella scuola tedesca, sommato alla maturità professionale che apre le porte dell’università, getta le basi per la formazione di artigiani laureati che sanno, ad esempio, disegnare una scala ed anche realizzarla manualmente, quindi sono in grado di dirigere ottimamente le maestranze e di interfacciarsi con i tecnici di cantiere. Un modello da replicare subito nella scuola professionale italiana».













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