commercio

Mercati cancellati a raffica in Alto Adige, la protesta degli ambulanti

Per motivi di sicurezza le fiere autunnali e i mercati vengono eliminati. Albertin di Anva: “Le norme ci consentirebbero di lavorare ma le cancellazioni arrivano ugualmente”



BOLZANO. Una decina di mercati cancellati. Questo lo scenario che preoccupa gli ambulanti altoatesini a fronte di disdette che stanno arrivando con regolarità dai comuni più piccoli. Per motivi di sicurezza le fiere autunnali (mercati occasioni) e i mercati vengono eliminati. Da Malles a Cornaiano passando per Glorenza (solo per citarne alcuni). “Siamo molto delusi, costernati e anche preoccupati – le parole di Maurizio Albertin, presidente Anva Confesercenti Alto Adige – perché le norme ci consentirebbero anche di lavorare ma le cancellazioni arrivano ugualmente”.

Una raffica che arriva in un momento delicato per gli ambulanti. “Gli operatori del settore sono stati già duramente colpiti dalle chiusure degli scorsi mesi ed è ancora più difficile ripartire visto quello che sta accadendo. I sindaci hanno deciso di cancellare degli eventi di rilievo sia per noi sia per le comunità dei paesi”.

I problemi pratici, infatti, potrebbero essere affrontati con maggiore piglio. “Fiere e mercati si possono svolgere nel rispetto delle prescrizioni anti Covid ma alcune amministrazioni hanno ritenuto eccessivamente problematico o oneroso trovare nuove collocazioni per i banchi, transennare l’area mercatale o istituire un servizio di controllo dei Green Pass. Hanno preferito annullare l’evento al posto di investire risorse per lo svolgimento in sicurezza. Questo, è ovvio, danneggia i venditori”.

Le cancellazioni sono arrivate con il nullaosta della Provincia in diversi casi. “Va detto – ribatte Albertin – che ci sono Comuni che, al contrario, hanno fatto sforzi notevoli per organizzare mercati autunnali. Manifestazioni che si sono svolte in piena sicurezza e senza alcun problema. E’ la dimostrazione che basterebbe un esercizio di buona volontà per rispettare le normative e salvare i mercati”.

L’ultimo aspetto riguarda la tempistica. “Le disdette non comportano solo mancati guadagni ma vere e proprie perdite nella programmazione dei rifornimenti. A cascata colpiscono pure fornitori e grossisti. Ci auguriamo che in futuro non accada più e che tutti gli eventi già in programma vengano confermati”.













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