Pensplan, in dieci anni rendimenti medi del 42% 

Nello stesso arco di tempo il Tfr lasciato in azienda ha fruttato solo il 25 per cento I versamenti sono deducibili dal proprio reddito annuo fino a quota 5.164 euro 



BOLZANO. In tempi in cui nessuno è più sicuro in tema pensionistico, la previdenza complementare tende ad assumere un ruolo ancora maggiore. Di questo ne sono consapevoli a Pensplan, l’istituto per la previdenza complementare che opera a livello locale da oltre 20 anni. Oggi più di 200.000 cittadini risultano iscritti a uno dei quattro fondi pensione istituiti. I patrimoni dei fondi pensione regionali convenzionati superano i 3,5 miliardi di euro con investimenti significativi nell’economia locale. Per i dipendenti che negli ultimi 10 anni hanno versato il proprio Tfr in un fondo pensione istituito in Regione il rendimento medio è stato pari al 42%, mentre, per fare un raffronto, la rivalutazione del Tfr in azienda si è fermata al 25%.

Ma non solo. I versamenti alla previdenza complementare sono interamente deducibili dal proprio reddito annuo fino a 5.164 euro, sia che vengano effettuati per sé che per i familiari fiscalmente a carico, quindi anche per i propri figli. Pensplan sottolinea questo e altri vantaggi all’interno di una nuova campagna informativa. Nella provincia di Bolzano il modello del Risparmio casa rende ancora più interessante l’adesione precoce a un fondo pensione per la possibilità di accedere a un mutuo agevolato. «I genitori possono effettuare versamenti a un fondo pensione a favore dei propri figli già nei primi anni di vita del bambino. Tramite l’adesione precoce a previdenza complementare può essere accumulato un capitale maggiore e conseguentemente anche la pensione futura risulterà più elevata», spiega Laura Costa, presidente di Pensplan Centrum Spa.

Nessun altro strumento di risparmio presenta i vantaggi che può offrire l’adesione a una forma di previdenza complementare: i contributi versati a un fondo pensione (chiuso o aperto) sono interamente deducibili dal proprio reddito annuo fino a 5.164 euro. Nel computo del tetto massimo si considerano la quota a carico del lavoratore, del datore di lavoro e i contributi versati a favore dei soggetti fiscalmente a carico, mentre rimane escluso il Tfr versato dai lavoratori dipendenti. Maggiori sono la contribuzione alla previdenza complementare e il reddito, maggiore risulta il risparmio fiscale. Per i giovani lavoratori con prima occupazione successiva al 1° gennaio 2007, è previsto un regime ancora più favorevole. Se nei primi cinque anni lavorativi non si è usufruito dell’intera deducibilità fino a 5.164 euro, quest’ultima può essere recuperata durante i venti anni successivi al quinto anno di partecipazione al fondo pensione entro il limite massimo di 7.746 euro annui.













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