Settore immobiliare, esposto della Fiaip contro le banche

Gli agenti si sono rivolti al Garante a tutela dei consumatori Perseghin: «Sparkasseimmobilien, posizione da chiarire»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. La Fiaip - Federazione italiana agenti immobiliari professionali - ha depositato presso l’Autorità garante della concorrenza e del mercato un esposto in merito all’ingresso delle banche nel settore dell’intermediazione immobiliare segnalando i gravi riflessi negativi che si produrranno sia in termini di violazione della tutela della libera concorrenza, che di tutela del consumatore. «La questione si pone - sottolinea Carlo Perseghin, presidente regionale della Fiaip - anche per istituti di credito della nostra regione». L’esposto riguarda, infatti, anche «Sparkasseimmobilien», piuttosto attiva nel settore.

Per la Federazione italiana agenti immobiliari professionali, la possibilità, concessa alle imprese del credito, di detenere partecipazioni in altre imprese non può dispensare da un'attenta analisi dei profili di anticoncorrenzialità che emergono nel momento in cui una banca entra in nuovi mercati, come quello dell'intermediazione immobiliare o del commercio al dettaglio.

Fiaip pone l’accento sull’eventuale mancata libertà di scelta del consumatore nella ricerca e nella scelta di un agenzia immobiliare di fiducia poiché il cliente potrebbe subire «un indebito condizionamento nelle proprie decisioni», senza considerare «la pressione che la banca potrebbe esercitare sul proprio correntista, essendo a conoscenza della sua condizione patrimoniale».

«Le banche hanno una precisa funzione sociale, che è quella di tutelare il risparmio dei cittadini e di impiegarlo al meglio, finanziando imprese e famiglie, il tutto per fare crescere l’economia e la ricchezza del nostro Paese» dichiarano Paolo Righi, presidente Nazionale Fiaip e il presidente degli agenti immobiliari professionali di Bolzano e Trento Carlo Perseghin.

«Le tre banche oggetto del nostro esposto - continua la Federazione italiana agenti immobiliari professionali - molto probabilmente hanno pensato di impiegare i denari raccolti dai risparmiatori e gli aiuti della Banca Centrale Europea con lo scopo di fare concorrenza diretta a quelle imprese che invece dovrebbero finanziare».

In un momento in cui gli operatori del settore immobiliare e del commercio «sono alla canna del gas», soprattutto in diverse province italiane del Centro-Sud, ma anche a Nord c’è chi non sta bene, «con una pressione fiscale ormai insostenibile che sta strangolando le imprese, tutto ci si poteva aspettare tranne che alcune banche pensassero di cercare di fare concorrenza a quelle stesse imprese che invece dovrebbero finanziare ed aiutare a crescere. Il sistema bancario del nostro Paese ha svolto e sta svolgendo egregiamente la propria funzione sociale, nonostante i tempi di crisi e le difficoltà ad operare in questi momenti - dichiarano Paolo Righi e Carlo Perseghin - per fortuna i tanti istituti con cui mi sono rapportato sul tema pensano ancora che, anziché cercare di fare (forse male) il mestiere degli altri, sia necessario cercare di fare bene il proprio».

Resta da capire ora come risponderà il Garante all’esposto.

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