«Stipendi entro 7 giorni o andremo per vie legali»

I lavoratori si sentono presi in giro: da 2 mesi senza paga e produzione ferma Oggi incontro nella sede Inps per un eventuale anticipo della cassa integrazione


di Ezio Danieli


BOLZANO. Al termine dell'affollata assemblea di ieri pomeriggio alla Solland Silicon di Sinigo è stato lanciato un vero e proprio ultimatum: se entro il 10 settembre non verranno pagate tutte le spettanze degli operai - 157 in tutto, di cui un centinaio già assunti e una cinquantina in cassa integrazione - verrà intrapresa un'azione giudiziaria nei confronti del titolare Massimo Pugliese per appropriazione indebita.

Nel frattempo i sindacati territoriali prenderanno contatti - già oggi è previsto un incontro presso la sede di Bolzano dell'Inps - per vedere se in qualche modo è possibile un anticipo della cassa integrazione che la Solland Silicon non ha ancora pagato. I sindacati hanno avuto anche il mandato di sollecitare un intervento di sostegno della giunta provinciale e di chiedere un incontro al ministero allo sviluppo economico per illustrare, anche nella sede romana, lo sviluppo della questione che continua ad essere negativa per tutti i lavoratori del reparto policristallo.

I lavoratori, ieri durante l'assemblea, hanno manifestato la loro rabbia per le vicende del policristallo: non ricevono lo stipendio da due mesi, la produzione non è ancora iniziata, si sentono "presi in giro" (lo hanno detto più volte ieri durante l'assemblea) da Massimo Pugliese che «prima ha promesso l'avvio dell'attività produttiva, poi l'ha rinviata per motivi tecnici (si era rotto un macchinario, ndr), quindi non siamo stati pagati, poi la promessa che sarebbero arrivati i soldi, poi un altro rinvio dei pagamenti. Il tutto accompagnata da voci, sempre negative, sulle altre aziende che hanno parte del gruppo di Pugliese. Vogliamo finalmente la chiarezza».

I sindacati, all'inizio dei lavori assembleari, hanno fatto il punto sulle difficoltà che ci sono a livello di gruppo con la fabbrica in Olanda che è stata dichiarata fallita, con la crisi che attanaglia anche lo stabilimento in Francia e ad Avellino: tutte situazioni che non potevano avere dei riflessi anche sullo stabilimento di Sinigo. Come si esce (se sarà possibile) da questa situazione? Sospeso il sit-in di protesta indetto per questa mattina alle 10 davanti alla fabbrica, i lavoratori hanno deciso di aspettare ancora fino al 10 settembre: se quel giorno (fissato dallo stesso Pugliese) non verranno versate tutte le spettanze dei lavoratori, inizieranno le procedure giudiziarie per la denuncia dello stesso Pugliese.

Si ripeterà anche alla Solland Silicon quanto già successo nella fabbrica in Olanda e in quella di Avellino. Situazione dunque estremamente complicata. E Pugliese come ha reagito? Con l'annuncio del possibile ingresso nella società di un partner straniero che potrebbe essere il colosso cinese Trina Solar con cui Pufin Power ha raggiunto, in agosto, un accordo di fornitura. Ma è la filiera, che con l'acquisizione di Solland Silicon si era completata, che ora rischia con le difficoltà dello stabilimento francese Elifrance e della Elital di Avellino aggiunte al fallimento della Solland Solar Cells olandese dove risulta che l'ex proprietario, che l'aveva ceduta proprio a Pugliese, sarebbe pronto a riprendere la fabbrica. Insomma un pasticcio che pare essere senza fine. «Non ne possiamo più di questa situazione. Pretendiamo chiarezza e soprattutto i nostri stipendi, compresa l'indennità di cassa integrazione», hanno detto in coro i lavoratori nel corso dell'assemblea di ieri pomeriggio.













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