[TITOLO]Whirlpool chiude a Napoli Gli operai di nuovo in strada

Napoli . Mancano poche ore alla chiusura della Whirlpool di Napoli: non ci sono margini per continuare a tenere aperto. Sembra dunque essere arrivata la fine per la vertenza degli operai dell'ultima...



Napoli . Mancano poche ore alla chiusura della Whirlpool di Napoli: non ci sono margini per continuare a tenere aperto. Sembra dunque essere arrivata la fine per la vertenza degli operai dell'ultima fabbrica di Napoli est, iniziata nel maggio 2019. Mesi di lotte, di speranze, anche di illusioni per gli operai, di proteste e manifestazioni, chiedendo il rispetto di un accordo che la multinazionale aveva preso con il Governo italiano e che è diventato carta straccia. Il rischio di rimanere senza lavoro è stato messo nero su bianco dalla multinazionale americana che in una lettera ha comunicato la cessazione delle attività del sito di Napoli nella notte tra oggi e domani. Da quel momento, l'accesso in fabbrica, sarà consentito per «i soli fini del legittimo esercizio dei diritti sindacali derivanti dal Ccnl o altre comprovate esigenze personali, e nel rispetto di tutti i protocolli di sicurezza vigenti». La notizia arriva mentre gli operai da Napoli, con i sindacati, sono in videoconferenza con il premier Giuseppe Conte, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, il sottosegretario al Lavoro Stanislao Di Piazza, la sottosegretaria al Mise Alessandra Todde. Segno, per gli operai che la multinazionale «va dritta per la sua strada, senza dare ascolto a nessuno, ridicolizzando il Governo italiano». Il premier, nel corso di un colloquio con la multinazionale, ha detto di aver «messo a disposizione tutto, spiegando anche che possiamo fare oggi cose che in passato non si potevano fare, vista la disattivazione delle stringenti regole europee per gli aiuti degli Stati membri alle imprese. Ma Bitzer ha spiegato che non riescono a creare una prospettiva industriale per Napoli per rendere competitiva la produzione». Da Napoli, gli operai si sono riuniti in assemblea, all'interno della loro fabbrica, al termine della quale hanno deciso di uscire di nuovo in strada, per protestare. «La chiusura di Napoli è un sopruso che non possiamo accettare» dice il leader della Cgil, Maurizio Landini.













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