Vincono gli albergatori contro i portali online

La tariffa più conveniente non sarà più esclusiva dei grandi siti di viaggio Esultano le associazioni di categoria, Pinzger (Hgv) soddisfatto per la novità


di Federico Sanzovo


BOLZANO. La Camera dei deputati, con un emendamento al Disegno di legge Concorrenza ha abolito la «parity rate», ovvero quella clausola che vincola gli alberghi a non offrire le proprie strutture a prezzi e condizioni più vantaggiose rispetto a quelle pubblicate sui portali online che si occupano di prenotazioni.

Insomma, se l’utente, navigando su internet, era sicuro che su siti come Booking.com o Expedia.it poteva trovare l’offerta più bassa per quella data stanza, ora potrà rifarsi direttamente al sito della struttura, avendo la possibilità di trovare anche lì le medesime condizioni o potrà strappare prezzi addirittura migliori. In questo modo, gli albergatori italiani si potranno riappropriare della libertà imprenditoriale di offrire ai propri clienti la tariffa che ritengono più opportuna.

Un intervento, questo, che era stato chiesto a gran voce dal presidente dell’Hgv, Manfred Pinzger. Il numero uno dell’associazione degli albergatori locali, infatti, aveva lanciato un portale pensato esclusivamente per le strutture alberghiere della provincia di Bolzano (Bookingaltoadige.com) proprio per sfuggire al «potere» dei portali online. L’idea era nata come una sfida verso i colossi della prenotazione online e per permettere alle strutture altoatesine di intercettare, senza mediatori, soprattutto la clientela tedesca.

«Siamo convinti che questa modifica aprirà alla concorrenza - ha spiegato il presidente dei deputati Svp, Daniel Alfreider - e, allo stesso tempo, offrirà ai tantissimi operatori turistici in Italia la possibilità di offrire il proprio servizio con una maggiore flessibilità dell’offerta entro costi economici sostenibili. Ciò avrà come conseguenza positiva quella di accrescere la competitività e la concorrenzialità di tutte le imprese alberghiere, piccole e grandi».

Il numero uno dei deputati della Stella alpina ha poi aggiunto: «Le nostre migliaia di strutture alberghiere in Italia devono avere la possibilità di offrire liberamente i loro servizi sui diversi operatori online, anche valutando le diverse percentuali di commissione sul mercato, togliendo la clausola che impone il miglior prezzo indipendentemente dalle diverse commissioni degli operatori online. Non dimentichiamo, inoltre, che sostenere prenotazioni dirette, fa sì che elevate percentuali di indotto prodotte dal settore turistico rimangano in Italia e non finiscano all’estero».

Alfreider ha quindi concluso ringraziando, a nome di tutti i deputati Svp, il numero uno dell’Hgv: «Ringraziamo il presidente Pinzger per la segnalazione della problematica e la continua sensibilizzazione su tutti i fronti, anche a livello nazionale».

La decisione circa l’eliminazione della «parity rate» è stata approvata da una larga maggioranza a Montecitorio ed è stata salutata con favore anche dal presidente di Federalberghi, Alessandro Nucara.

In attesa dell’approvazione definitiva da parte del Senato, ricordiamo che il mercato delle prenotazioni online vale in Italia circa 4 miliardi di euro annui. Da non dimenticare che soltanto un colosso come booking.com vede sette milioni di prenotazioni all’anno nel Belpaese. Spiegabile perché gli albergatori abbiano fatto lavoro di lobby in parlamento.













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