I selfie adesso hanno anche un museo

In America il primo tributo alla forma più praticata di arte pop

ROMA


(ANSA) - ROMA, 15 APR - Il gioco sta nel toccare opere di pregio e riconosciute in tutto il mondo e con esse farsi un selfie senza incorrere in sanzioni. Oppure fare una esperienza interattiva entrando dentro dipinti o sculture di prestigio e immortalare il momento con l'autoscatto. Al David di Michelangelo (copia identica ma in versione narcisistica, cioè intento a scattarsi una foto con lo smartphone), ad esempio, ci si può non solo avvicinare ma stringerlo ai fianchi e scattare noi stessi un selfie. Se nel mondo si stima che ogni giorno vengano postati sui social oltre 1 milione di autoscatti, il primo museo temporaneo (chiuderà il 31 maggio) interamente dedicato alla 'complessa arte del selfie' è stato aperto i giorni scorsi a Glendale, nella contea di Los Angeles. Qui anche la Gioconda è ritratta con uno smartphone in mano. Se il galateo (e i sistemi di sicurezza) impone di non fare foto a ridosso di dipinti e sculture esposti nei musei di tutto il mondo qui invece è possibile sfogarsi.













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