Muccino, il mio omaggio a Scola e al tempo

Gli anni più belli con Favino, Ramazzotti, Santamaria, R.Stuart

ROMA


(di Francesco Gallo) (ANSA) - ROMA, 30 GEN - Il tempo, vero protagonista de 'Gli anni più belli' di Gabriele Muccino, macina tutto e non solo la giovinezza. Macina i buoni propositi, gli ideali, le relazioni, (comprese quelle familiari), per far sopravvivere alla fine solo l'amicizia e la speranza di un futuro migliore. L'ultimo lavoro di Muccino, in sala in 500 copie dal 13 febbraio con 01, omaggio dichiarato e altrettanto malinconico al 'C'eravamo tanto amati' di Ettore Scola, racconta proprio questo, attraverso la commovente storia di un gruppo di amici, Giulio, Gemma, Paolo e Riccardo nell'arco di 40 anni (esattamente dal 1980 ad oggi). Un 'C'eravamo tanto amati' rivisitato, e con tanto di citazioni - tra cui quella della cena-rimpatriata dei tre amici ormai cinquantenni - che però ha al suo interno un gap generazionale: "Rispetto a quello di Scola - dice oggi a Roma Muccino - che si chiudeva con una canzone partigiana, qui c'è una generazione cresciuta all'ombra di quelle che l'hanno preceduta. O meglio una generazione senza il sostegno delle ideologie e con un forte complesso di identità schiacciata, come è stata, dalla storia che l'ha preceduta". (ANSA).













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