lo scandalo

Qatargate, ora Panzeri accusa Lara Comi: «Trovai 60mila euro nella sua valigia». Ma i legali smentiscono

Spuntano nuove dichiarazioni rese ai pm belgi che accusano l’europarlamentare di Forza Italia. La replica: «Mai accettato finanziamenti illeciti». Nuove accuse anche a Tarabella 


Sabina Rosset


BRUXELLES. Spuntano nuove dichiarazioni del 'pentito' del Qatargate Antonio Panzeri e si accendono i riflettori su un nome inedito nello scandalo corruttivo al Parlamento europeo, quello dell'europarlamentare di Forza Italia Lara Comi.

Panzeri ai pm di Bruxelles Michael Claise e Raphael Malagnini nell'ambito dell'inchiesta Qatargate ha fatto il nome dell'eurodeputata raccontando di aver visto e gettato via una sua borsa con 60-70mila euro in contanti. "Nel 2019 Comi mi ha chiamato chiedendo un favore, se potevo ritirare una borsa dal suo appartamento a Bruxelles e metterla da parte", ha raccontato Panzeri, affermando di aver chiesto all'assistente Giuseppe Meroni di ritirare la borsa. Quando Comi venne arrestata nell'inchiesta 'Mensa dei poveri', ha aggiunto, "sono andato da Meroni e abbiamo aperto la borsa. Ho visto dei vestiti e dei libri vuoti all'interno, con contanti tra 60 e 70mila euro, non li ho contati. Quindi ho preso tutto, ho deciso di buttare via i soldi nella spazzatura. Meroni ha visto i soldi ma non ha preso niente". Panzeri ha detto di averne parlato con Comi. "Le ho solo detto che i soldi non c'erano più". "Sulla borsa, le ho detto che il caso è chiuso e non mi ha chiesto altro.

"Comi non ha mai accettato finanziamenti illeciti per la campagna 2019", ha fatto intanto sapere il suo avvocato. 

L'ex sindacalista, presunto 'dominus' del sistema corruttivo, ha anche affermato che sarebbero stati promessi ben 250mila euro entro la fine della legislatura nel 2024 a Marc Tarabella, l'eurodeputato socialista belga, di origini italiane. Tarabella "poteva dirmi di sì o di no, mi diceva di sì", ha affermato Panzeri secondo le dichiarazioni raccolte dagli inquirenti e riferite da Le Soir e Knack. Un primo scambio di denaro, per 20.000 euro, sarebbe avvenuto poco dopo le elezioni europee del 2019, in un ristorante di Bruxelles. Poi sarebbero seguite altre donazioni, per un totale "da 120.000 a 140.000 euro", tra giugno 2019 e giugno 2022.

Tarabella "non ha mai ricevuto denaro o regali in cambio delle sue opinioni", ha detto il suo avvocato. "Si è sempre detto pronto a rispondere agli inquirenti" chiedendo e votando la revoca della propria immunità al Parlamento. "Ricordiamo che non c'è traccia di questi 120.000 euro nei conti di Tarabella e che nessuna ricerca ha dato risultati". "Viene accusato e incarcerato solo sulla base delle dichiarazioni di un uomo che ha ammesso di essere a capo di un'organizzazione criminale. Questo non è accettabile".

Secondo Panzeri, in un incontro in cui ha partecipato a Doha nella primavera del 2019 con il ministro Al Marri, Francesco Giorgi, "l'algerino" (Boudjellal, ndr), Andrea Cozzolino e Comi, sarebbe stato deciso di mettere a disposizione 250mila euro per la campagna elettorale di questi ultimi due, oltre a quella dell'ex vice presidente del Parlamento europeo Eva Kaili, che è in carcere da dicembre. 













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