Lago di Garda

Un relitto del Medioevo trovato negli abissi del lago di Garda

La scoperta del Gruppo Volontari del Garda nelle acque tra Desenzano e Salò: un barca che racconta una antica (e affascinante) normalità



LAGO DI GARDA. Sono numerosi i relitti ancorati negli abissi del lago di Garda, e grazie alla passione e alla volontà di tanti volontari ogni tanto questi relitti vengono avvistati raccontando storie misteriose, sempre diverse, di una antica normalità di un lago che ne ha viste davvero tantissime.

L’ultimo avvistamento è quello del Nucleo sommozzatori del Gruppo Volontari del Garda che nelle acque tra Salò e Desenzano hanno ritrovato i resti di un relitto antico, risalente all’incirca al Tardo Medioevo, con numerosi oggetti a bordo: badili, vanghe, chiodi, zanche in ferro.

Insomma, una storia che ha il suo bel fascino, e che fa riflettere su quanto il lago era navigato anche tantissimi anni fa per trasportare oggetti da una sponda all’altra.

Lago di Garda, ecco il "tesoro" del relitto trovato negli abissi

Badili, vanghe, chiodi, zanche in ferro, brocche per dissetare le persone a bordo: è quanto è stato trovato negli abissi del lago di Garda dal Nucleo sommozzatori del Gruppo Volontari del Garda in un relitto apparentemente risalente al Tardo Medieovo (foto Nucleo Sommozzatori GVG)

In questi giorni la notizia di questo nuovi ritrovamento ha fatto rumore, e gli stessi uomini del Gruppo Volontari del Garda sono rimasti sorpresi, soprattutto perché questo “normale ritrovamento” (si fa per dire) è stato dipinto da alcuni come “il vascello contenente decine di ceramiche”.

Ora è lo stesso Gruppo a raccontare come stanno le cose, sul loro profilo Facebook.

«Su un relitto antico (tardo medioevo all'incirca) con carico di molteplici oggetti in ferro (badili, vanghe, chiodi, zanche in ferro ecc.) ci sono questi "tubi" ben accatastati. Sono accoppiati a due a due con un ferro ad U piatto che li unisce da parte a parte, come nel disegno che segue.

A cosa potevano servire? Essendo trasportati con altri manufatti di uso agricolo o edile dovrebbero essere della stessa categoria, ma proprio non abbiamo idea di cosa siano. Qualcuno ha ipotesi da darci? Il tutto è già stato segnalato come da prassi alla Soprintendenza competente».

E poi la “bacchettata” a chi ha voluto fare del sensazionalismo.

«Riteniamo doveroso aggiungere questa nota relativamente al ritrovamento dell'ultimo relitto. Stiamo assistendo ad una escalation mediatica con la notizia che viaggia di fonte in fonte e che diventa più sensazionalistica ad ogni passaggio.

Il relitto è diventato un vascello con un carico favoloso di decine di ceramiche ed oggetti preziosi di ogni tipo.

Per fortuna abbiamo il filmato che gli rende giustizia e lo classifica per quello che è, ovvero un barcone, probabilmente a remi, che portava diversi manufatti in ferro ad uso contadino e due brocche per dissetare una o due persone di equipaggio.

Anche la datazione è solamente presunta, dedotta dalla nostra trentennale esperienza in fatto di relitti. Ma noi siamo operatori di protezione civile, non siamo nè storici e nè archeologi, ai quali invece ci affidiamo per informazioni molto più attendibili di quelle che possiamo fare noi profani.

Questo lo diciamo per chi intenda ancora interessarsi a questo relitto sia giornalisticamente che storicamente, ricordando che dal giorno stesso del suo ritrovamento il nostro compito è terminato con la segnalazione dello stesso alla Soprintendenza che è l'unica autorità che può da ora in avanti intervenire per decidere del futuro di questo reperto», conclude il Nucleo sommozzatori del Gruppo Volontari del Garda.













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