l’addio

Vialli, l’ultimo abbraccio con Massimo Mauro: «Mi ha chiesto un massaggio al polpaccio e abbiamo riso»

L’amico era andato a trovarlo 10 giorni fa a Londra: «Ogni due ore, per 10 minuti, riusciva a essere lucido. Abbiamo parlato della Samp, della Juve e della nostra Fondazione» (nella foto, l'omaggio della Regione Liguria)



ROMA. "Con le parole è difficile: l'ho visto dieci giorni fa a Londra ed era in condizioni molto critiche. Era difficile comunicare con lui. Ogni due ore, per circa dieci minuti, riusciva a essere lucido: abbiamo parlato della Samp, della Juve e della nostra Fondazione". Così Massimo Mauro, ai microfoni del Tg1, a proposito della scomparsa di Gianluca Vialli, grande amico col quale ha creato la "Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport" a supporto della ricerca sulla SLA e sul cancro.

"Lui mi ha chiesto di andare a salutarlo e per fortuna sono riuscito a vederlo a Londra. Era un uomo credibile e aveva una vera leadership. Negli ultimi anni ha vissuto un'esperienza straordinaria in Nazionale, che gli ha dato tanto entusiasmo, e di questo ringrazio la Figc. Lascia due bimbe e una moglie fantastiche. L'unico suo grande rammarico è non essersi potuto occupare della Samp. Avrebbe voluto tanto fare il presidente del club blucerchiato e aiutare la 'sua' Sampdoria", ha aggiunto Mauro.
 













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