Von Donnersmarck, i tormenti tedeschi
Da regista Le vite degli altri in gara a Lido Opera senza autore
(ANSA) - ROMA, 30 LUG - Quell'affresco implacabile e sadico in cui il controllo personale asfissiante coincideva con il controllo politico, nella Berlino ancora divisa degli anni '80 prima della caduta del muro, tanto bello da meritare anche l'Oscar, è datato 2006 e ancora oggi, 12 anni dopo, è un film cult: Le vite degli altri. Ecco così che la nuova opera di Florian Henckel von Donnersmarck è attesa, sperando di ritrovare quel micidiale feeling che permise al pubblico di guardare alla realtà della vita quotidiana sotto la Stasi. 'Opera senza nome' (dal 4 ottobre in sala con 01), in concorso a Venezia 75, si ricollega alle Vite degli altri per scenario - la/le Germanie - e per uno dei protagonisti, Sebastian Koch. E' un viaggio nel tempo e uno sguardo inedito della storia tedesca più dolorosa attraverso l'arte. Ispirato a fatti realmente accaduti, filtra tre epoche seguendo la vita dell'artista Kurt Barnert (Tom Schilling), dal suo amore per Elisabeth (Paula Beer) al rapporto con il suocero, l'ambiguo Seeband (Sebastian Koch).