Al 2030 usciranno 78.252 su 227.921 medici, serve programmare



(ANSA) - ROMA, 07 MAR - Da qui al 2030 usciranno dal Servizio sanitario nazionale per andare in pensione 78.252 dei 227.921 medici attualmente operativi, con un apice della gobba pensionistica che viene raggiunto già quest'anno per i medici di Medicina Generale, nel 2025 per gli ospedalieri e gli specialisti ambulatoriali. Poi la curva inizia a scendere. È adesso, infatti, che mancano gli specialisti e i medici di medicina generale, senza considerare anche che quasi 40mila medici sono all'estero, la maggior parte specializzati in Italia. Nel futuro, invece, ci saranno più specialisti di quanti andranno in pensione, con oltre 19mila medici pronti a specializzarsi e meno della metà che andranno in pensione al 2034. Il rischio è di avere fra 10 anni 32mila medici in più rispetto al fabbisogno del Servizio sanitario nazionale andando a formare una "pletora medica che rischia di essere fuori controllo" da un punto di vista dell'imbuto lavorativo.
    Questo l'allarme lanciato dalla Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, che ha presentato i dati elaborati dal Centro Studi e presentati da Antonio Magi, componente del Comitato Centrale, nel corso della Conferenza Stampa dell'Osservatorio giovani professionisti Fnomceo sull'accesso a Medicina.
    "Serve una seria programmazione", l'appello della Fnomceo perchè lo Stato "da qui a 10 anni deve sapere di quanti medici ha bisogno, di quanti cardiologi, ortopedici, chirurghi, anestesisti".
    "Possiamo mettere tutti i milioni sulle liste di attesa ma - ha detto il presidente Fnomceo, Filippo Anelli - se non interveniamo sull'origine del problema, il tetto del 2004, non si risolvono. La preoccupazione è che aumenti la spesa. La soluzione è rivedere gli standard, tra questi quanti specialisti servono per posto letto, così si può fare una buona programmazione sul numero degli specialisti che servono e quindi una buona formazione". (ANSA).
   









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