Boom aggressioni ai medici UK, 56 mila in un anno



(ANSA) - ROMA, 23 APR - Quello delle aggressioni a medici e operatori sanitari è un problema gravissimo che ci accomuna con il Regno Unito, dove in un solo anno sono state oltre 56 mila, praticamente 200 al giorno, in aumento del 10%. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), tra l'8% e il 38% del personale sanitario nel mondo ha subito aggressioni almeno una volta nel corso della carriera.    A porre la questione al centro dell'attenzione è un'indagine dell'Health Service Journal, ampiamente diffusa sulla stampa britannica. Ne è emerso che gli ospedali del National Health Service (NHS), il sistema sanitario nazionale inglese, hanno registrato 56.535 attacchi fisici contro il personale nel 2016-17, con un aumento del 9,7% rispetto ai 51.447 registrati l'anno precedente. Infermieri, paramedici e personale di salute mentale sono tra quelli che hanno maggiori probabilità di essere aggrediti, in genere sono accusati di ritardi nell'accesso ai servizi sanitari. I reparti ospedalieri per acuti hanno visto il maggiore aumento di episodi. I dati d'Oltremanica, forse anche per via di una maggiore abitudine a segnalarli o denunciarli, sono maggiori rispetto all'Italia, dove pure negli ultimi tempi hanno destato molto scalpore. Nel nostro Paese infatti, secondo la stima della Fiaso, la Federazione di Asl e Ospedali, sono 3 mila ogni anno le aggressioni a medici e personale sanitario. L'Oms indica che nell'arco di due anni, in 19 Paesi, ben 959 operatori sanitari sono stati uccisi, mentre 1.561 sono stati feriti. Quasi un bollettino di guerra. Al punto che medici e sanitari, sottolinea uno studio dell'International Council of Nurses, federazione di associazioni infermieristiche inglesi, "hanno più probabilità di essere attaccati sul posto di lavoro rispetto a guardie carcerarie o agenti di polizia" e "le donne sono molto più a rischio degli uomini".(ANSA).   









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