C'è un motivo fisico se tempo vola andando avanti con l'età



(ANSA) - ROMA, 21 MAR - "Ma come è già primavera?": è una classica domanda, che sembra diventare più frequente man mano che si va avanti con gli anni. Al contrario, la maggior parte di noi ricorda ancora quei giorni, durante l'infanzia, che sembravano non finire mai. La colpa di questa apparente discrepanza temporale, secondo uno studio pubblicato su European Review, può essere attribuita alla sempre più lenta velocità con cui le immagini vengono elaborate quando il cervello invecchia.    "Non è che le esperienze vissute da giovani fossero più significative, è solo che venivano elaborate in modo più rapido rispetto a quanto non accada in vecchiaia ", spiega Adrian Bejan, professore di ingegneria meccanica alla Duke University di Durham, nel North Carolina, Usa. Questo fenomeno è, infatti, attribuibile ai cambiamenti fisici che avvengono nel corpo umano. Quando le reti aggrovigliate di nervi e neuroni maturano, crescono in dimensioni e complessità, portando a percorsi più lunghi da attraversare da parte dei segnali elettrici. Inoltre, quando questi percorsi iniziano ad invecchiare, si degradano, creando più resistenza al flusso di tali segnali. Questi fenomeni condizionano la velocità con cui le nuove immagini mentali vengono acquisite e processate. "Ciò è dimostrato dalla frequenza con cui gli occhi dei neonati si muovono rispetto agli adulti - osserva Bejan - ovvero i bambini elaborano le immagini più velocemente, i loro occhi si muovono più spesso, acquisendo più informazioni". Al contrario, le persone anziane visualizzano meno nuove immagini nella stessa quantità di tempo reale, e a loro sembra che il tempo stia passando più velocemente. (ANSA).   









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