Sanità: Fimmg Lombardia, buone idee in proposta di riforma



(ANSA) - MILANO, 02 AGO - I medici di medicina generale lombardi promuovono, con qualche riserva, la proposta di legge per la riforma della sanità lombarda. Come spiega la Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale) Lombardia "le idee sono buone e con il pieno coinvolgimento dei medici i risultati arriveranno".
    "La Regione ha preso atto della necessità di un riordino delle cure primarie, e questo ci permette di esprimere un sincero apprezzamento - commenta Paola Pedrini, segretario della Fimmg Lombardia -. La nuova organizzazione distrettuale nel Servizio Sanitario Regionale, con risorse finalmente dedicate al territorio, rappresenta un segnale importante, così come la previsione di poter affidare la direzione del distretto a un medico di famiglia, superando le difficoltà di contrattualizzazione che finora lo avevano impedito". Altro segnale importante, secondo Pedrini, è la possibilità di affidare ai medici di famiglia la gestione delle Case della Comunità, anche tramite le loro Cooperative, permettendogli di continuare le loro attività.
    Bene anche la prosecuzione e l'affinamento della presa in carico della cronicità, come attività specifica della medicina di famiglia. "Non basta però una proposta di legge - continua Pedrini - per superare le conseguenze di errori decennali di programmazione, anche a livello nazionale. Occorre rendere appetibile la nostra professione ai giovani medici. Il corso triennale di formazione specifica in medicina generale rischia di perdere qualsiasi interesse per i colleghi che aspirano a diventare medici di famiglia". Alcune recenti determinazioni regionali sull'organizzazione del corso "ci hanno destato più di una preoccupazione ed è per questo che abbiamo chiesto alla Regione una serie di interventi migliorativi, per evitare il rischio di abbandoni e migliorarne l'organizzazione. Siamo in attesa di un riscontro in tempi brevi". Se non si coinvolgeranno i professionisti nelle scelte, conclude, "e si proseguirà con una programmazione debole e una gestione dall'alto delle decisioni, il rischio è di veder fallire gli sforzi". (ANSA).
   









Altre notizie



Attualità