lo studio

Vaccini, la protezione cala dopo 6 mesi ma resta sopra il 60%

Il rischio è di un impatto pesante sulla ripresa di ricoveri, soprattutto nel caso di arrivo di nuove varianti



LONDRA. La protezione immunitaria contro il contagio di base dal Covid attribuita ai vaccini Pfizer e AstraZeneca cala significativamente circa sei mesi dopo la somministrazione della seconda dose, pur continuando a garantire in media una riduzione del rischio d'infezione superiore al 60% e di quello di una malattia grave o di morte ancor più elevato.

Lo indica un ultimo studio realizzato nel Regno Unito - il Paese europeo più avanti di tutti nella campagna vaccinale dal grupo Zoe Covid in collaborazione con ricercatori del King's College di Londra.

Stando a dati raccolti a campione, la barriera anti contagio, calcolata attorno all'88% dopo un mese dall'inoculazione della seconda dose di Pfizer e del 77% dopo AstraZeneca, scende rispettivamente al 74% e al 67% trascorsi 5-6 mesi. Un calo che riguarda il pericolo d'infezione non grave, precisano i ricercatori, ma che comunque indica un trend potenzialmente "catastrofico": col rischio di un impatto pesante anche sulla ripresa di ricoveri e decessi se nei mesi successivi l'effficacia dovesse continuare a ridursi fino a sotto il 50% medio e se, nel frattempo, spuntassero altre varianti nuove particolarmente aggressive, se non altro per le persone più vulnerabili.









Altre notizie



Attualità