Greenpeace, 'terre indigene brasiliane ancora troppo colpite'



(ANSA) - RIO DE JANEIRO, 11 MAR - Uno studio realizzato da Greenpeace Brasil rivela che l'estrazione mineraria illegale ha devastato, solo nel 2023, un'area di 1.410 ettari nelle riserve indigene del Paese sudamericano. Secondo l'ong, il volume corrisponderebbe a quattro campi da calcio al giorno.
    La situazione più allarmante si riscontra nella Terra indigena Kayapó, nello Stato amazzonico di Pará, che ha perso 1.019 ettari. Segue la Terra indigena Munduruku, anch'essa nel Pará, con 15 villaggi assediati dall'attività esplorativa. Nel territorio Yanomami, infine, si registrano 238 ettari distrutti, nonostante l'intensa azione contro i 'garimpeiros' (estrattori illegali) avviata dal governo Lula da gennaio 2023.
    "Abbiamo letto e sentito molto sugli sforzi del governo per combattere l'estrazione mineraria illegale nella terra indigena Yanomami, tuttavia dobbiamo ricordare che i territori dei popoli Kayapó e Munduruku sono stati gravemente danneggiati ed è necessario rafforzare le operazioni e le ispezioni anche lì", ha detto il portavoce di Greenpeace Brasil, Jorge Eduardo Dantas.
    "La volontà politica da sola non è sufficiente", ha aggiunto.
    (ANSA).
   









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