Micro ortaggi coltivati a misura delle esigenze dietetiche



<p>Micro ortaggi arricchiti di iodio o impoveriti di potassio per rispondere alle differenti esigenze dietetiche di chi soffre di problemi alla tiroide o ai reni: è quanto hanno ottenuto i ricercatori dell'Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ispa-Cnr) e dell'Università Aldo Moro di Bari, grazie a una nuova tecnica di <strong>coltura senza</strong> suolo sperimentata in collaborazione con un'azienda pugliese e <a href="https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/jsfa.13222">pubblicata </a>su Journal of the Science of Food and Agriculture. <br /><br />Il team ha coltivato <strong>quattro specie di ortaggi</strong> (ravanello, pisello, rucola e bietola) focalizzandosi sul <strong>controllo di due nutrienti</strong> chiave per la salute: <strong>iodio </strong>e <strong>potassio</strong>.</p> <p>Lo iodio è un micronutriente essenziale per la tiroide: la sua carenza colpisce circa due miliardi di persone nel mondo e perciò si raccomanda la sua assunzione attraverso pesce, latte e uova oltre che l'uso di sale arricchito di iodio. Tuttavia la diffusione delle diete vegane e vegetariane e la necessità di ridurre l'uso del sale contro l'ipertensione fanno sì che la domanda di fonti alternative di iodio sia in crescita. L'idea dei ricercatori è stata quella di puntare sull'arricchimento dei micro ortaggi (microgreen), piantine commestibili di non più di 15-20 giorni di vita. Utilizzando soluzioni nutritive su misura per la loro crescita, il team ha ottenuto ortaggi con un contenuto di iodio fino a 14 volte superiore rispetto ai microgreen non fortificati.</p> <p>Hanno anche coltivato micro ortaggi con una riduzione del 45% dei livelli di potassio, per andare incontro alle esigenze delle persone che devono limitare il consumo di questo micronutriente a causa di malattie renali croniche. <br /><br />Le piantine dei micro ortaggi sono state coltivate fuori suolo, <strong>sostituendo il terreno con un mezzo liquido</strong> in cui vengono disciolte le sostanze nutritive. La sperimentazione è stata condotta in un contesto commerciale, a dimostrazione della fattibilità di queste colture su larga scala con prestazioni agronomiche ottimali.</p>









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