A Salisburgo vince sempre il Bolzano 

Foxes bestia nera dei Red Bull, a cui non bastano 47 tiri


di Thomas Laconi


SALISBURGO . Stesso film, ambientazione, e solito epilogo. Bolzano lo ha rifatto ancora. I biancorossi espugnano di misura 2-1 il Volksgarten e confermano di essere imbattibili al cospetto dei padroni di casa, che alla fine chiudono con 47 tiri a 14, ma non trovano mai il bandolo della matassa. Succede tutto nel primo tempo. Catenacci apre i giochi, Duncan pareggia, poi Blunden trova il 2-1 che alla fine si rivelerà decisivo. Non è stata una grande gara, i biancorossi però, non al meglio, l'hanno interpretata benissimo, con il solito cuore e il solito Irving impressionante tra i pali. Due partite, sei punti. Se è vero che all'inizio dell'anno conta solo muovere la classifica, i Foxes la stagione l'hanno cominciata come meglio non avrebbero potuto.

A Salisburgo non c'è il clima di 5 mesi fa, ma sulle tribune c'è il solito show dei tifosi biancorossi, una cinquantina, che di fatto comandano le operazioni a livello sonoro. In casa Bolzano manca ancora Crescenzi (solito problema alla spalla), out anche Frigo, in casa Red Bull coach Greg Poss (senza Trattnig), dopo la sconfitta a domicilio contro il Klagenfurt, rivoluziona il line-up di partenza e promuove Herzog tra i pali, all'esordio in stagione in Ebel. Primo drittel bruttino, tanti errori, ma solito copione atteso alla vigilia. I padroni di casa vogliono imporre il loro gioco, mettono tanta energia sul ghiaccio e sfiorano il vantaggio dopo 4 minuti di forcing: mischione davanti a Irving, Hughes per un pelo non ci arriva e l'azione sfuma. I biancorossi attendono l'avversario e come lo scorso 20 aprile, passano a condurre alla prima occasione. La porta è la stessa, il protagonista questa volta diverso: Mackenzie (grande prova la sua) indovina un bolide dalla blu, Findlay forse la sfiora, Herzog è coperto e deve incassare il primo dispiacere della serata. Prima rete in stagione per il terzino nordamericano. Salisburgo non si lascia deprimere e va avanti per la sua strada. Bolzano è sotto pressione, non è ineccepibile in zona neutra e concede forse troppo ghiaccio. Raffl spaventa due volte Irving, poi arriva il meritato pareggio all'ottavo minuto. Bolzano sbaglia un turnover, Duncan si infila nel terzo offensivo e batte in diagonale Irving. I Foxes concedono troppe penalità, ma in penalty killing sono perfetti, supportati da un Irving che para benissimo e non concede mai riferimenti agli avversari.

I Foxes si vedono solo con Insam (bolide centrale su rapida ripartenza), poi ancora Salisburgo martella la porta biancorossa. Succede poi, che quando sul ghiaccio c'è la prima linea dei campioni Ebel, qualcosa accada sempre. Siamo al 16.47, il vantaggio del Bolzano arriva a sorpresa: Catenacci esce bene con il disco dall'angolo, Findlay scaglia un one-timer che si impenna, trovando la deviazione di Blunden.

Tanto fumo e poco arrosto. C'è una squadra sul ghiaccio che spinge in maniera ossessiva per cancellare la sconfitta del 20 aprile. Quando si riparte i Red Bull partono come sempre a mille. Si parte subito con un botta e risposta: Harris sfiora il pareggio, dall'altra la coppia d'oro Catenacci-Findlay vanificano in contropiede una buona chance, l'unica, di fatto, del periodo centrale per i biancorossi. E' quasi un monologo, ma nonostante tutto, i biancorossi riescono a reggere l'urto. E questo nonostante dietro non siano perfetti, in attacco potrebbero giocare meglio il disco, con un pizzico di pazienza in più, e a livello di disciplina continuino a litigare con la panca puniti. Salisburgo, però, che venerdì con l'uomo in più era stato micidiale in avvio di gara, sbatte però sempre contro un muro di gomma chiamato Leland Irving, freddo come un cecchino professionista, presente e reattivo quando i padroni di casa giocano una quantità industriale di dischi nel traffico, senza però trovare il varco giusto. Computo tiri nel secondo drittel: 14 a 2. Risultato? Bolzano avanti.

Bolzano sparagnino. I biancorossi hanno il merito di non perdere mai la testa. Catenacci, sempre lui, sfiora il 3-1, i Red Bull (alla fine 0/7 in powerplay, roba da film dell'orrore), sono sempre i padroni della pista, ma non riescono davvero a sbloccarsi. Tutto inutile, anche quando Poss toglie Herzog e Catenaci si guadagna un powerplay a 30 secondi dalla fine che chiude i conti. Stesso epilogo. Vittoria di misura. Bolzano è ancora l'incubo della città di Mozart e intanto vola in vetta. Meglio di così.













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