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A Trento i campioni di Spagna '82: Bergomi, Collovati, Causio, Conti e Altobelli alla "tavolata" azzurra

Rivissuto lo straordinario percorso che portò gli azzurri a conquistare la terza Coppa del mondo contro la Germania (foto Michele Lotti / Archivio ufficio stampa Provincia autonoma di Trento)



TRENTO. I cinque campioni che conquistarono il Mondiale del 1982 in Spagna si sono riuniti all'auditorium Santa Chiara di Trento, per rivivere lo straordinario percorso che portò gli azzurri a conquistare la terza Coppa del mondo contro la Germania Ovest, con il risultato finale di 3 a 1. Il ricordo di mister Enzo Bearzot - l'uomo che ci ha fatto vincere il mondiale, ha spiegato Altobelli - ma anche quello di Paolo Rossi (nel giorno del suo compleanno), attaccante che durante il torneo ha fatto la differenza. È stata la Nazionale dei record: l'unica, delle quattro che hanno vinto i Mondiali, a segnare tutti i gol su azione, a non andare mai ai tempi supplementari e a battere sia i campioni del mondo in carica (l'Argentina di Maradona) che i detentori del titolo europeo (la Germania Ovest).

Quarant'anni fa l'Italia alzava al cielo la sua terza Coppa del mondo, un ricordo indelebile per tutte le generazioni, soprattutto quelle che hanno vissuto l'evento. Ma anche, ovviamente, per coloro che il trofeo lo hanno alzato in quella serata contro la Germania Ovest e che ieri, all'auditorium Santa Chiara di Trento, hanno rivissuto i momenti più emozionanti: Giuseppe Bergomi, Fulvio Collovati, Franco Causio, Bruno Conti e Alessandro Altobelli (che oggi possono ancora vantare una chat di messaggi insieme).

Il Festival dello Sport ha riacceso i riflettori sugli incredibili momenti di gloria dei campioni azzurri, seduti ad un'iconica tavolata con tanto di brasato argentino, caipirinha brasiliana, salsicce polacche e salame tedesco, in ricordo delle straordinarie partite che hanno contraddistinto il cammino azzurro.

Giuseppe Bergomi, all'epoca diciottenne, ha ricordato come sia stata un'emozione incredibile giocare con alle spalle un'icona del calcio come Dino Zoff. Mi chiavano "zio" perché mi presentai con il baffetto, ha aggiunto, e il primo ad accogliermi fu Gianpiero Marini. Ho cercato di inserirmi fin da subito in un gruppo incredibile, ha concluso Bergomi, che tra l'altro detiene un "record" particolare: quello di aver toccato l'ultimo pallone del Mondiale.

La forza del gruppo è stata sottolineata anche da Bruno Conti (colui che segnò il primo gol al Mondiale) che l'anno successivo conquistò anche il campionato italiano con la Roma. Venimmo colpiti da tantissime polemiche subito dopo il pareggio con la Polonia, ha spiegato Conti, ma restando uniti e compatti non siamo stati solo una grande Nazionale, ma soprattutto un fantastico gruppo di amici.

Grande intrattenitore dell'evento è stato Alessandro "Spillo" Altobelli, che segnò il gol del 3 a 0 contro la Germania Ovest. Volevo partecipare al Mondiale e lasciare un segno, ha aggiunto, e quella finale per me è stata un'occasione irripetibile, non potevo sprecare l'opportunità di segnare quella rete.

Collovati (che segnò il primo primo gol della Nazionale nelle qualificazioni contro il Lussemburgo) e Causio infine si sono soffermati sul ricordo dei compagni dell'avventura azzurra, da Dino Zoff all'ex presidente della Repubblica Sandro Pertini. La partita con il Brasile è stata incredibile, ha ricordato "il barone" Causio.

A conclusione dell'evento, il ricordo commosso di Paolo Rossi e della sua maglia numero 20, mostrata al pubblico dell'auditorium Santa Chiara.













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