Barcellona, è finita l’era di Pep Guardiola

Il tecnico: «Dopo 4 anni sento il bisogno di spaccare la spina, mi fermo» La guida dei blaugrana affidata al suo vice Tito Vilanova



BARCELLONA. Non aveva più il brivido, la voglia, l’emozione. E nessuno dica che scappa inseguito dalla più amara delle sconfitte. Pep Guardiola ha chiuso un’era, quella della squadra più bella del mondo allenata dal tecnico più etico della storia del calcio.

Dopo quattro anni di trionfi e rari insuccessi, il tecnico che mezzo mondo vorrebbe col dubbio che la formula Barcellona non sia ripetibile lascia la panchina dei blaugrana. «È solo il tempo, che logora. Io sono stanco, e devo staccare la spina», ha spiegato in un’affolattissima conferenza stampa al Camp Nou.

Affollata di media di mezzo mondo, ma anche dai suoi campioni. A loro ieri mattina aveva annunciato la scelta che era nell’aria anche prima della dolorosa eliminazione in semifinale di Champions col Chelsea. «Ragazzi, io me ne vado», la frase detta nello spogliatoio dello stadio del mito a Messi, Xavi, Iniesta, al capitano Puyol, ai giovani della cantera già arrivati in prima squadra. Tutti insieme sono andati poi a rendere omaggio al loro maestro, che si è presentato in sala stampa col presidente Rosell («Pep non sarà alla guida del Barca il prossimo anno», l’ufficializzazione dopo che sui siti spagnoli già la notizia rimbombava da ore) e il ds Zubizarreta.

Tutti presenti. Tranne il più grande. «Non ce l’ho fatta - confesserà poi Leo Messi - Sapevo che le telecamere sarebbero andate in cerca dei nostri volti, della nostra tristezza. E io ne provo troppa. Ringrazio Pep, il tecnico e l’uomo, per quel che mi ha dato».

A giudicare dal saluto finale - pieno di emozione ma lieve, senza drammi - non solo Coppe e scudetti. «Questa è casa mia. È stata una sfida enorme venire ad allenare il più grande club del mondo, a 60 chilometri da dove sono nato, dove sono tutti i miei amici e i miei nemici. Che altra sfida dovrei cercare, all’estero?». Esplicita la risposta in italiano a chi ipotizzava scenari nerazzurri o rossoneri, o anche in Premier. «Magari un giorno mi scatterà il pensiero: cazzo...voglio tornare ad allenare. E forse una squadra la troverò. Ma ora non ho voglia di tornare a questo lavoro. Nella vita c’è altro, rispetto al calcio».

Addio da stress, come un altro grande del pallone, quel Sacchi che riscrisse la storia del calcio negli anni Novanta. Guardiola lascia più giovane del vate di Fusignano, ma con qualche chance in più di tornare. Anzi, in Spagna già scrivono che il Chelsea di Abramovich gli avrebbe steso ponti d’oro.

Tito Vilanova sarà il nuovo allenatore del Barcellona. L’attuale braccio destro di Pep Guardiola sostituirà il tecnico dimissionario. «Il Barcellona è una realtà bellissima ma complessa, bisogna conoscerla da dentro: per questo abbiamo scelto Tito», ha detto il diesse Andoni Zubizarreta.

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