Il lutto

Bolzano: addio a Mario Zorzi, il “padre” dei Jets

Scomparso a 74 anni il “presidentissimo” della storica squadra di football americano cittadina: era malato da tempo


di Daniele Magagnin


BOLZANO. Mario Zorzi è scomparso, dopo lunga malattia, a 74 anni. Una vita trascorsa con vari ruoli, dalla Guardia di Finanza ad Assopetroli, dall’attività di consulente alla politica attiva e al sociale, alla guida dell’associazione “Uomini in divisa” e gli impegni nello sport, a vario titolo e livello, compresa l’organizzazione della prestigiosa “Corsa con l’Orso Yoghi”, che coinvolse tanta gente. Amava la corsa in montagna, che ha guidato anche da presidente, e lo sport praticato, che non ha mai lasciato, cercando e ottenendo anche qualche record da “over” nell’atletica leggera.

Ma Mario Zorzi è stato, soprattutto, il presidente dei Jets Bolzano, la squadra biancorossa di football americano nel periodo d’oro, tra la metà degli anni Ottanta e fine anni Novanta. Il “presidentissimo”, una guida sicura per una squadra che, seppur tra molte difficoltà, seppe farsi onore ai massimi livelli dell’american football made in Italy, sfidando corazzate ben più potenti, economicamente parlando. Erano i tempi in cui il football americano bolzanino trovò per forza di cose casa al “Druso”: troppo piccoli e poco sicuri gli altri impianti per ospitare tanti spettatori. In quegli anni la disciplina raccoglieva tanti consensi e richiamava le folle delle gradi occasioni sugli spalti dello stadio di viale Trieste. Stranieri di valore, uno su tutti la “perla nera” Bobby Davis, ma soprattutto un nucleo variegato di altoatesini che nel football avevano trovato la massima espressione sportiva, alcuni provenienti da altre discipline, alcuni “cresciuti in casa”. Una grande famiglia. Mario Zorzi di quella famiglia allargatissima è stato il buon padre. Saggio nelle decisioni e negli investimenti, anche perché le risorse erano poche e spesso il ricorso all’autotassazione era una necessità per sopravvivere, almeno inizialmente. Battaglie rocambolesche, sfide memorabili, successi importanti e sconfitte brucianti, anche in semifinale per lo scudetto, che era cosa delle fortissime squadre lombarde o bolognesi, con qualche rara “intrusione” in finale. Mario c’era sempre accanto ai suoi ragazzi, anche nella magica notte di Bienate, quando i suoi Jets superano, sotto una pioggia torrenziale, la squadra più forte di quegli anni, i Frogs Legnano, imbattuti in casa.

Il presidente è sempre stato vicino ai “suoi” ragazzi, anche quando sono cresciuti. Spesso e volentieri ha organizzato grandi rimpatriate, per aprire l’album dei ricordi e sciorinare raffiche di aneddoti di tutti i tipi. Quei ragazzi, i “suoi” ragazzi, lo saluteranno per l’ultima volta domani alle 9 nella chiesa parrocchiale di Laives.

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