Calcio: Alto Adige, anche i conti tornano

Dietmar Pfeifer, amministratore delegato dell’Alto Adige, tira le somme della Prima divisione



BOLZANO. «La Prima Divisione? Più pubblico, più visibilità, più introiti, più costi». Dietmar Pfeifer, amministratore delegato dell’Alto Adige, tira le somme dei primi cinque mesi d’esperienza nel terzo campionato calcistico nazionale. «Direi che possiamo essere soddisfatti per quanto abbiamo fatto fino ad oggi, credo, comunque, che ci siano margini di crescita sia dal punto di vista economico che da quello sportivo».
Iniziamo a parlare del pubblico che vi segue. I dati rispetto all’anno scorso sono confortanti?
«Sì, abbiamo avuto un riscontro concreto. Rispetto all’anno passato l’affluenza al Druso è aumentata del 35%, raggiungendo dei picchi, contro Spal e Reggiana, di 2000 presenze. Chiaramente meglio va la squadra più queste cifre sono destinate ad aumentare».
Il salto di categoria avrà aumentato anche le spese. Quanto costa oggi la gestione annuale della vostra società?
«Se comprendiamo il settore giovanile e la scuola calcio l’intera gestione, compresi ammortamenti e tasse, arriva a 2 milioni e 800 mila euro. Una cifra contenuta per un campionato come il nostro ma sempre difficile da raccogliere. Soprattutto in un momento come quello che sta vivendo oggi l’economia mondiale».
E le entrate come sono suddivise?
«La voce più importante è quella che deriva dagli sponsor. In totale arriviamo ad 1 milione e 600 mila euro. Una cifra significativa che stiamo cercando di aumentare con alcune trattative ben avviate. Vorrei dire che se da una parte i nostri sponsor principali non hanno aumentato molto il loro appoggio con il salto di categoria, nuova linfa è, invece, giunta dalle piccole imprese, che ci hanno dato un grande aiuto e sono aumentate sensibilmente nel numero. A tutti va un grande ringraziamento».
Dove racimolate altri soldi?
«I contributi federali arriveranno quest’anno a, circa, 400 mila euro. 150 mila deriveranno dagli incassi delle partite, 240 mila dalle valorizzazioni che ci spetteranno per la crescita dei giovani delle grandi squadre di cui disponiamo. Altri 50 mila arrivano da altre piccole voci».
Conti alla mano vi mancano altri 360 mila euro per andare in pareggio.
«Una società di calcio difficilmente pareggia il bilancio, direi che già questo è un bel risultato. Vogliamo però sforzarci di cercare altre sponsorizzazioni oppure di vendere qualche nostro prodotto sul mercato. Parlo di giocatori».
Altrimenti?
«I soci dovranno ripianare le perdite a fine stagione».
Il suo pensiero sulla cittadella?
«Da amministratore posso solo dire una cosa. Noi giochiamo al Druso grazie ad una deroga della Lega, perchè l’impianto bolzanino può contenere solo 3000 dei 4000 spettatori che la legge impone. Se la Lega toglie la deroga l’Alto Adige retrocede d’ufficio. Per questo a me non interessa molto dove sorgerà il nuovo stadio, purchè sorga. E a breve».

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità