ciclismo»LA CLASSICA DI...PRIMAVERA

MILANO. Partito come outsider, il tedesco Gerald Ciolek ha vinto allo sprint la 104esima edizione della Milano-Sanremo che ha avuto come principale protagonista il maltempo. Un successo inatteso e...



MILANO. Partito come outsider, il tedesco Gerald Ciolek ha vinto allo sprint la 104esima edizione della Milano-Sanremo che ha avuto come principale protagonista il maltempo. Un successo inatteso e ancor più sorprendente perchè conquistato superando in volata il grande favorito della vigilia, il «fenomeno» slovacco Peter Sagan. Sul traguardo del lungomare Calvino, il ventiseienne Ciolek (Mtn Qhubeka) ha piazzato la pedalata vincente, mettendo la ruota della sua bicicletta davanti a quella di Sagan di poche spanne. Terzo lo svizzero Fabian Cancellara, quinto Luca Paolini.

La gara è stata funestata da un clima decisamente invernale, con freddo e pioggia lungo tutto il percorso. Per completare il menù anche qualche spruzzata di neve per diversi chilometri. Già alla partenza alle 9.50 dal castello Sforzesco i circa 200 concorrenti hanno capito che più della classicissima di Primavera si andava incontro ad un cimento invernale.

Dopo 118,5 chilometri di gara alla giuria - con all’esordio una donna presidente, la francese Christelle Reille - e alla direzione di corsa è toccata la prima decisione difficile: stop ad Ovada causa neve e trasferimento a Cogoleto in bus. Salta il passaggio del Turchino. Alle 15 nuova partenza - nonostante molti ritiri - con gli stessi distacchi accumulati. Un grande vantaggio per lo spagnolo Pablo Lastras, il russo Maxim Belkov, il danese Lars Bak, e gli italiani Matteo Montaguti, Filippo Fortin e Diego Rosa: si sono lanciati verso Levante con 7’10 di vantaggio e “solo” 85 chilometri al traguardo, dato che nel frattempo è stato cancellato per maltempo anche il temibile passaggio sulle Manie. Il gruppo è scattato all’inseguimento con l’Astana e la Cannondale a tirare. Intanto la corsa perdeva i pezzi: a mollare anche alcuni possibili protagonisti come Matthew Goss e Tom Boonen. I fuggitivi, metro dopo metro, si sono visti mangiare il vantaggio dagli inseguitori. A Finale Ligure erano rimasti 5 minuti, a Borghetto Santo Spirito 4’30. Alla pioggia battente si aggiungeva il vento a sferzare i corridori, definiti “immensi” dal veterano Stefano Garzelli e “incredibili” da Ivan Basso su twitter.

In tre provavano un affondo prima del Poggio con uno scatto subito rintuzzato nella discesa, dove un piccolo gruppetto che staccava per contendersi il successo allo sprint. E quando sembrava che fosse un affare a due tra Sagan e Cancellara, fianco a fianco nel rettilineo finale, ecco la sorpresa Ciolek.













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