Collalbo e Pinè retrocessi Basta gare internazionali

Pattinaggio velocità. Le due strutture bocciate perchè sono ancora all’aperto L’Italia resta senza Mondiali allround e tappe di Coppa del mondo


di Marco Marangoni


BOLZANO. Dallo slittino su pista artificiale al pattinaggio velocità, l’Italia causa la dismissione dei suoi impianti costruiti ad hoc per le Olimpiadi di Torino 2006 ha perso i suoi tradizionali appuntamenti di livello mondiale. La chiusura dell’Oval del Lingotto, impianto che ha un costo di gestione mensile attorno ai 230 mila euro, ha costretto le uniche due piste esistenti sul territorio nazionale, quelle outdoor di Collalbo e Baselga di Pinè a dover “lottare” con i vertici e commissioni tecniche della federazione mondiale (Isu) per farsi assegnare di tanto in tanto una gara assoluta.

Fermo restando che non vi è nessun documento scritto da parte dell’Isu, ma un accordo verbale tra le federazioni più rappresentative sullo scacchiere mondiale, sta di fatto che i Campionati mondiali assoluti allround, i Mondiali sprint e le singole tappe della Coppa del mondo senior non saranno più assegnati ad impianti all’aperto. Quindi, Collalbo e Baselga, un tempo “capitali” del pattinaggio velocità escono drammaticamente dal gotha.

La decisione presa, che difficilmente sarà modificata nei prossimi anni, è dovuta a motivi d’immagine del pattinaggio velocità. Infatti, l’annullamento di una tappa o il posticipo di qualche ora delle gare potrebbe influire sostanzialmente su accordi televisivi e promo-pubblicitari. Le uniche manifestazioni che, per il momento, non devono sottostare a questa legge non scritta, sono i Campionati europei allround, i Mondiali junior e le tappe del circuito mondiale giovanile. Tutti eventi che devono avere una certa rotazione geografica.

Le ultime gare di Coppa del mondo outdoor si sono disputate nel febbraio 2008 a Baselga di Pinè e ad Inzell. La struttura bavarese negli anni successivi ha provveduto alla copertura dello stadio costata 47 milioni di euro. In quell’occasione ai bordi dell’anello di Miola di Pinè, che in passato aveva ospitato i Mondiali allround e diverse tappe di Coppa del mondo, s’era parlato di coprire la pista. Ipotesi ben presto tramontata anche perché i preventivi parlavano di una spesa minima tra i 45 ed i 50 milioni di euro. Anche a livello di rassegna continentale, le piste scoperte negli ultimi 14 anni hanno avuto fortuna solo grazie a Baselga di Pinè (2001), Collalbo (2007 e 2011 per rinuncia di Innsbruck) e Budapest (2012). Nella prossima stagione né la località altoatesina né quella trentina, comunque interessata con le Universiadi, ospiteranno gare internazionali di un certo spessore. Entrambe le piste non hanno richiesto nemmeno la Coppa del mondo juniores.













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