Dal Perù a Bolzano Il viaggio di Salvador col pallone in valigia

Bolzano. Herol Salvador avrebbe voluto lottare per conquistare la salvezza con il Futsal Atesina, ma l'emergenza sanitaria non l'ha reso possibile. Il campionato di serie B è stato sospeso quando gli...



Bolzano. Herol Salvador avrebbe voluto lottare per conquistare la salvezza con il Futsal Atesina, ma l'emergenza sanitaria non l'ha reso possibile. Il campionato di serie B è stato sospeso quando gli atesini si trovavano in ultima posizione, a quota 6 punti, assieme al Palmanova, ma con gli scontri diretti a sfavore. Al termine della regular season, le ultime due della classifica si sarebbero dovute giocare la permanenza in categoria ai playout e sembrava fosse proprio questo il destino della squadra diretta da mister Roberto Vanin. Poi è arrivato il Covid-19 e il verdetto non uscirà dal campo.

La decisione su promozioni e retrocessioni non è ancora arrivata, ma la società atesina, la sua, l'ha già presa: ripartire, sempre con ambizioni, ma a livello regionale, con un'eventuale retrocessione d'ufficio che sarà accettata e non sarà fatta alcuna richiesta di ripescaggio. Lo ha annunciato il club attraverso una nota stampa pubblicata sabato sul suo profilo Facebook.

«Puntavamo a giocarci la salvezza ai playout contro Palmanova, ma purtroppo, a causa della pandemia, non abbiamo avuto questa possibilità», dice il 26enne originario di Lima, capitale del Perù.

«Durante il periodo di quarantena mi sono sempre allenato individualmente a casa perché speravo tanto che potessimo giocarci la salvezza sul campo, con ogni probabilità ai playout. Purtroppo non è stato così e sono molto dispiaciuto».

Si aspettava la decisione da parte del Futsal Atesina di rinunciare a prescindere alla serie B?

Non me l'aspettavo, però la capisco. I costi per partecipare a un campionato nazionale sono elevati e in questa situazione di emergenza non sarà facile reperire potenziali sponsor. Personalmente, comunque, mi piacerebbe avere ancora la possibilità di giocare in serie B.

Un campionato che ha disputato per due anni di fila...

Sì, ho fatto queste ultime due stagioni in B e la prima è stata veramente difficile. Siamo partiti con l'obiettivo di raggiungere la salvezza. Alla rosa si sono aggregati anche alcuni giocatori stranieri, ma non è stato comunque un campionato facile per noi. Ci sono state infatti diverse difficoltà e a metà stagione, a livello di rosa, eravamo tiratissimi. Da lì siamo crollati.

Poi c'è stato il ripescaggio e un'altra chance. A causa dell'emergenza sanitaria, però, non c'è stata la possibilità di terminare la stagione.

Sfortunatamente non siamo riusciti a concludere il campionato. Avevamo un bel gruppo e una rosa completa. Purtroppo a metà stagione è andato via mister Tito Paolazzi, poi è arrivato mister Vanin, che ci ha dato una mano. Ci ha aiutato tantissimo, però noi in campo non siamo riusciti a fare il salto che avremmo voluto e nel girone di ritorno abbiamo vinto solo il derby con l'Olympia Rovereto (battuto anche all'andata: sono state le uniche due vittorie ottenute in questo campionato, ndr).

Cosa è mancato per cercare di raggiungere una salvezza senza dover passare magari dallo spareggio?

Mentalità ed esperienza.

Cosa non ha funzionato? Secondo gli addetti ai lavori la posizione in classifica non rispecchia il valore della rosa.

Non riesco a darmi una spiegazione, perché anche i giocatori che sono arrivati a dicembre ci hanno aiutato tanto e sono stati sicuramente degli innesti importanti. Nel girone di ritorno, infatti, le partite sono state molto combattute, è cambiata la testa, ma anche la mentalità, con mister Vanin che ha portato anche tanta esperienza. Purtroppo non siamo riusciti a raggiungere i risultati sperati, ma abbiamo comunque imparato tanto, anche nel modo di giocare, che è tutta un'altra cosa rispetto al livello regionale. Sono comunque convinto che ai playout ci saremmo potuti salvare e mi sarebbe piaciuto affrontare nuovamente questa categoria con la maglia del Futsal Atesina, per il gruppo, la società e il presidente. Adesso vediamo per il futuro.

Alla fine pesa molto la doppia sconfitta nello scontro diretto con Palmanova.

La posta in palio era alta e forse in campo abbiamo sentito la pressione e la paura di perdere. È andata male e non siamo riusciti a ottenere neanche un punto.

Quando ha iniziato a giocare a calcio a cinque?

Mi sono trasferito otto anni fa a Bolzano. Avevo 18 anni e degli amici mi hanno fatto conoscere questo sport. Mi sono trovato veramente bene e ho continuato, nonostante mi sia sempre piaciuto giocare anche a calcio undici.

In quali squadre ha giocato?

Ho iniziato a Laives con la Bassa Atesina, partendo dal campionato Under 21. Nella stagione successiva, invece, oltre a giocare nella formazione U21 sono stato inserito anche in prima squadra, in serie C1. Poi la Bassa Atesina ha fatto la fusione con il Futsal Bolzano, formando il Futsal Atesina.

Prima di scoprire il calcio a cinque dove ha giocato a undici?

Fino agli otto anni ho giocato nel mio paese, a Lima. Poi sono venuto a vivere in Italia e ho continuato vicino a casa, a Napoli. Quindi con la famiglia ci siamo trasferiti a Bolzano. Sono rimasto fermo un anno e poi sono stato convinto dagli amici a provare l'avventura nel calcio a cinque.

Quali differenze ha trovato tra vivere a Napoli e a Bolzano?

A Napoli mi sono trovato veramente bene. Mi ha ricordato molto il mio paese. È molto simile a una città sudamericana. Bolzano, invece, è molto più tranquilla. Qui i ragazzini non escono a giocare fino a tardi la sera e dopo le 21 non c'è molto movimento.

Sente nostalgia per il suo paese d'origine?

Un po' mi manca, soprattutto perché i miei nonni vivono lì. Adesso come adesso non sarà facile andare a trovarli perché in Perù hanno aumentato il periodo di quarantena. Però, se tutto va bene, il prossimo anno è in programma un viaggio.

Quali sono le differenze più grandi tra calcio a cinque e a undici?

Il calcio a cinque è tutto un altro sport. Ci sono più schemi, devi avere testa e fiato e hai sempre il pallone tra i piedi. Poi si gioca al chiuso, in palestra, e quindi non ti fermi nemmeno in inverno.

Qual è il suo obiettivo nel futsal?

Vorrei cercare di fare un salto di qualità, magari continuando a giocare in serie B.

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