Dolomiten Cup firmata Augsburg 

Sfida equilibrata. Nella finale i bavaresi hanno però dovuto faticare e arrivare all’overtime, per superare 4 a 3 i coriacei svizzeri dell’Sc Berna In precedenza la finalina per il terzo posto si era conclusa solamente ai rigori con il successo, a sorpesa, del Valerenga Oslo sugli Eisbären Berlin  


Thomas Laconi


Egna. Finale pazzesca e alla fine il graffio, vincente, è quello dei Panther. Augsburg, ovvero gli Augsburger Panthers, vince la 14sima edizione della Dolomiten Cup grazie al guizzo all'overtime di Gill (mvp della serata), autore del colpo del 4-3 che decide, appena iniziato l’overtime, una finale meravigliosa. Berna cede il passo, dopo avere rimontato tre volte in una serata nella quale i campioni di Svizzera hanno impressionato, concedendo però troppi regali ai campioni in carica. Sessanta minuti e una manciata di secondi da sogno, questa finale, che va in archivio, con un altro acuto dei neroverdi, che bissano il successo conquistato nel 2018. Partita sempre sul filo dell'equilibrio, vinta dalla squadra che ha messo il cuore, in ogni momento, rispetto alla forza di una potenza internazionale come il Berna.

La Dolomiten Cup si chiude con numeri da record e un'altra passerella di hockey stellare che anche ad agosto ha riscaldato la passione degli amanti dello sport più bello del mondo.

Botta e risposta.

Allo stadio di Egna non c'è uno spillo libero e l'ennesimo sold out di un'altra edizione da urlo è il primo biglietto di una serata che regalerà tante emozioni. Sul ghiaccio Augsburg e Berna, chiamate entrambe, tra dieci di giorni, all'esordio in Champions Hockey League, partono forte, nonostante i carichi di lavoro di questo periodo si facciano sentire. I campioni di Svizzera, con Caminada tra i pali, fanno la partita con le “solite” bocche da fuoco. I Panther, però, reggono l'urto. In pista non c'è un attimo di tregua, si gioca senza soluzione di continuità e lo spettacolo è davvero godibile. Il tabellino della serata lo apre Berna e lo fa con la specialità della casa: il powerplay. Ebbett e Arcobello sono dei giocolieri e quando Moser si ritrova davanti alla gabbia sguarnita il disco deve solamente spingerlo nel sacco. I campioni in carica della Dolomiten Cup ritrovano quasi subito la retta via e pareggiano i conti con Gill, abile a sfruttare un rimbalzo centrale concesso da Caminada.

Fattore powerplay.

Nella frazione di mezzo Augsburg, seguito da oltre un centinaio di fans, parte meglio, blinda la neutra e gioca di rimessa. Berna costruisce parecchio, ma alla prima chance davanti a Caminada, i Panther mettono la freccia in powerplay. Passano sei minuti e Fraser trova il pertugio per il 2-1. Giusto così. Berna non fatica a riordinare le idee, ha sempre una marcia in più, ma rischia tantissimo sulle ripartenze di Valentine e compagni. Mayenschein sfiora il 3-1, ma il palo salva la porta elvetica. Poi Berna, con pazienza certosina, rimette le cose a posto. Powerplay micidiale con Ebbett che sale in cattedra, trova la mattonella giusta e dalla media distanza beffa Keller con un disco sporcato nel traffico. La Dolomiten Cup si decide nel drittel finale. Il tema tattico non muta. Berna avanti tutta, Augsburg, sparagnino, pronto a ribattere colpo su colpo. La truppa di Jalonen viaggia a ritmi impressionanti ma non finalizza, Augsburg sì, eccome. Il terzo vantaggio della serata per i Panther lo infila Valentine, con un missile terra-aria che annichilisce Caminada. Berna deve rincorrere ma ha tanta qualità, gioca a memoria e con l'uomo in più è devastante. Il 3-3 è di Moser con una deviazione fortunosa, dopo un powerplay, quello bernese, asfissiante, costruito con tecnica sublime. La finale è uno spettacolo, fino alla terza sirena, che manda le squadre all'overtime.

Sigillo in pochi secondi.

La svolta arriva subito, Berna combina un pasticcio in fase di costruzione, Gill, sempre lui, parte a tutta velocità e chiude i conti. Augsburg firma la Dolomiten Cup per il secondo anno di fila. La coppa torna in Baviera per la quinta volta. A Egna si chiude una tre giorni straordinaria di hockey, con migliaia di tifosi e hockey di livello internazionale. Chapeau.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Altre notizie

Attualità