La dura legge di Jarl Riiber

Predazzo. I soliti norvegesi, ci verrebbe da dire. Vero, ma… non è stata certo una passeggiata per Jarl Magnus Riiber.Ieri in Val di Fiemme conclusione della movimentata tre giorni di Coppa del Mondo...



Predazzo. I soliti norvegesi, ci verrebbe da dire. Vero, ma… non è stata certo una passeggiata per Jarl Magnus Riiber.

Ieri in Val di Fiemme conclusione della movimentata tre giorni di Coppa del Mondo di Combinata Nordica ma, dopo il salto al mattino a Predazzo, con una classifica per nulla scontata, nel pomeriggio a Lago di Tesero la gara è stata vivace dal primo all’ultimo metro. Il giapponese Ryota Yamamoto ha letteralmente preso il volo in mattinata e con i suoi 103 metri ha messo tutti in fila, prima il francese Muhlethaler e poi l’atteso Riiber, a riposo sabato nella Team Sprint. Chi finalmente ha ritrovato il giusto ritmo è stato Alessandro Pittin (FFGG) il quale, con un ottimo salto ed atterraggio di stile ha guadagnato un buon punteggio dei giudici piazzandosi al settimo posto, sfatando quel mito che lo vuole performante in prova e meno in gara. Ma è stato un salto equilibrato perché i distacchi sono stati davvero contenuti, e per essere precisi i primi 20 erano tutti entro un range di 40”.

I quattro giri decisivi.

Ovviamente è stata la gara di fondo a decidere la classifica finale: 4 giri sull’impegnativa pista di 2,5 km, dura a detta anche dei fondisti del Tour de Ski. Peccato per l’assenza del pubblico (causa Covid), perché lo spettacolo era di altissimo livello. Dopo il salto i distacchi della Gundersen erano risicati e questo ha fatto in modo che si creasse subito dopo il via un gruppetto compatto al comando con tutti i migliori.

A dettar legge prima i tedeschi Frenzel, Riessle e Geiger, poi il finlandese Herola, con Riiber a controllare la situazione e Pittin generoso nel chiudere ogni strappo. Insomma nessuna fuga degna di nota, se non scatti improvvisi sempre rintuzzati. Nei primi tre giri situazione stabile, poi nel finale Riiber si è messo a dirigere il traffico. Herola non si è fatto impressionare ed ha voluto condurre in proprio le operazioni, fin sull’ultima discesa. Poi il norvegese con uno scatto felino ha cercato di sorprendere i tedeschi, ma invano. Si sa che il rettifilo finale a Lago di Tesero è molto lungo, spesso chi osa troppo paga negli ultimi metri gli sforzi eccessivi. E così è stato. Riiber, Frenzel e Geiger si sono impossessati per primi delle tre corsie di fatto occludendo ogni spazio a Graabak, Pittin ed Herola. Sembrava un arrivo a tre in fotocopia, invece Riiber ha “spaccato” ed il suo sci destro è scivolato veloce oltre la riga rossa. Poco più di un metro, mentre tra Frenzel e Geiger il photofinish ha mostrato mezza scarpetta di differenza, stesso tempo, 1/10 da Riiber, ma secondo e terzo nell’ordine i due tedeschi.

Pittin era davvero lì lì per saltare sul podio. I tre però sono stati più abili. E così dopo lo sprint per il podio c’è stato quello per la medaglia di legno, ed il legno in Val di Fiemme è sempre di gran valore, in tutti i sensi. Uno sprint che l’altro norvegese Graabak si è aggiudicato proprio sul finanziere Pittin. Un quinto posto molto importante perché conferma le grandi capacità del friulano, ma soprattutto la determinazione in gara, perché nel salto in prova è spesso a ridosso dei migliori e non sempre riesce a replicare in gara.

Gli altri azzurri.

Costa, non male, ha chiuso 20°, a punti anche Buzzi, 28°. Kostner e Bezzi invece sono finiti in coda alle classifiche.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi

Attualità