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La favola dell’Excelsior: la squadra di rione dove si festeggia il penultimo posto

Da 21 anni milita in terza categoria e quest’anno per la prima volta non è ultima. Ma per 15 anni ha vinto la coppa disciplina. Perchè il terzo tempo e importante come gli altri due 


di Giuseppe Marzano


BOLZANO. I numeri sono da bollettino di guerra: 385 partite perse su 397 giocate; appena cinque vinte e otto pareggiate; 262 gol fatti e 2.949 gol subiti. E, come se non bastasse, da quando, ventuno anni fa, è stata fondata e gioca nel campionato di calcio di terza categoria in Alto Adige, la squadra dell'Excelsior Bolzano ha sempre chiuso il torneo all'ultimo posto in classifica.

Fino al campionato che si è appena concluso. Ed è stata festa. Sì, perché, domenica è avvenuto quello che Mirco Marchiodi, il presidente della società di calcio più perdente, ma sicuramente più simpatica dell'Alto Adige, definisce "un piccolo miracolo sportivo: per la prima volta in venti campionati l'Excelsior non ha chiuso all'ultimo bensì al penultimo posto frutto di cinque punti, quindi una vittoria e due pareggi ottenuti in questo campionato che per l'Excelsior è stato davvero straordinario".

Un risultato da festeggiare, anche se, in realtà, i ragazzi dell'Excelsior festeggiano sempre, anche le sconfitte che non contano poi granché a fronte di un consolidato progetto di inclusione che so è sviluppato ed è cresciuto negli anni.

"L'Excelsior - ricorda Marchiodi - è nata nel 2001 dal desiderio di alcuni ragazzi del rione Don Bosco di Bolzano di formare una squadra di calcio e di iscriversi ad un vero campionato. Da allora giochiamo nel campionato di terza categoria della provincia di Bolzano".

Il vero punto di forza della squadra, è che tutti vengono valorizzati per quello che sono e che possono dare. Giocatori bravi e giocatori meno bravi giocano l'uno accanto all'altro e, soprattutto, giocano tutti, nessuno fa panchina.

"La nostra squadra ha due grandi regole - spiega ancora Marchiodi - la prima è che noi accogliamo tutti e quindi non c'è selezione in base alle capacità tecniche dei giocatori e tutti possono giocare lo stesso numero di minuti dei propri compagni. Quindi per fare un esempio: se anche in squadra noi avessimo Messi e Cristiano Ronaldo potrebbero giocare esattamente gli stessi minuti degli altri compagni di squadra. La seconda grande regola che guida la nostra squadra è il fair play e noi viviamo la correttezza dentro e fuori dal campo".

E, infatti, uno dei fiori all'occhiello dell'Excelsior è aver vinto, in venti campionati giocati, per quindici volte la coppa disciplina fuori dal campo. Questo perché, racconta ancora il presidente della società, "ogni dopo partita noi facciamo un terzo tempo in cui noi invitiamo i nostri avversari a mangiare un panino insieme e a chiacchierare in amicizia". 

Gli ultimi saranno i penultimi, la favola del Gs Excelsior

Per la prima volta in 20 stagioni la squadra bolzanina non e' il fanalino di coda













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