La Juve nel derby d’Italia  si rivede campione d’Italia 

Settima giornata. Contro l’Inter a San Siro la vittoria della ritrovata concretezza e del sorpasso Nelle sfide pomeridiane, Atalanta a gonfie vele mentre il Napoli è «opaco» e non va oltre lo 0-0



Milano. Il sorpasso. La Juventus nel derby d’Italia, in casa dell’Inter, si ricorda di essere campione d’Italia, è concreta e fa bottino pieno, andando in vantaggio, venendo raggiunta e ricolpendo l’Inter quando stava cercando di portarsi avanti. E avanti, in campionato, si porta invece la Juventus che sorpassa i nerazzurri e sale in vetta.

Il primo tempo è praticamente a senso unico bianconero, e non a caso Dybala sblocca già al 4’ aprendo il “trend” che vedrà poi per altri 41 minuti la difesa nerazzurra in sofferenza. Però sul fronte difensivo juventino aumentano i dubbi sul valore dello strapagato ma finora poco produttivo De Ligt, che nella sua area veleggia a braccia allargate, causando al 18’ un rigore che Martinez trasforma rimettendo le cose in parità. La interromperebbe Ronaldo, quella parità, al 41’ ma il Var decreta un fuorigioco, di misura, di Dybala in fase di costruzione dell’azione-gol, per cui resta l’1-1. Nella ripresa l’Inter cambia marcia e si mette davvero a giocare, costringendo al superlavoro la linea arretrata bianconera, che tiene con ordine, dando a volte il “la” ad attacchi verso la porta interista. Come al 35’, quando un’azione perfetta manda Higuain a piazzare un «incrociato» che vale la vittoria, e il sorpasso, della Juventus.

Prima, dalle sfide del pomeriggio e del tardo pomeriggio, erano emersi spunti interessanti. Ad esempio, che l'Atalanta a passo di carica mette pressione proprio a Inter e Juve, consolida il terzo posto “asfaltando” il Lecce e confermando il suo momento di grande vena in campionato, perchè purtroppo in Champions League il discorso è un po’ diverso. Perdono terreno invece il Napoli e le due romane. Ma è soprattutto in casa Napoli che deve salire la preoccupazione, perchè si è ripetuta la partita, rimanendo in Champions, con il certo non trascendentale Genk e stavolta i celesti partenopei chiudono sullo 0-0 la trasferta in casa del Torino. Il Napoli così ora è ridotto a lottare per il quarto posto. Poche le note liete dallo Stadio Grande Torino per mister Ancelotti, che non ha visto brillantezza nè coraggio tra i suoi in una gara senza molti spunti.

Grigia anche la Roma, che si fa bloccare da un ottimo Cagliari dopo una gara spezzettata con proteste furibonde giallorosse per un gol annullato che poteva dare la vittoria alla Roma ma era viziato da un’azione fallosa.

A Bologna grandi feste per mister Mihajlovic ancora in panchina, il Bologna come sempre quando c’è lui in panca gira bene e per due volte va in vantaggio, ma ogni volta, firmando una doppietta, è poi Immobile a consentire alla Lazio di riprendere gli emiliani. Alla fine sono gli ospiti a recriminare: Correa spreca un rigore.

Prosegue la rinascita della Fiorentina che con sofferenza e con merito supera di misura l'Udinese nel match dell’ora di prazo.

Entriamo nel dettaglio.

L'Atalanta macina il Lecce con il suo solito gioco avvolgente e manovre che annichiliscono gli avversari. Sblocca Zapata con una fucilata da sinistra, Gomez raddoppia su assist del colombiano. Chiude la gara Gosens su imbeccata di Ilicic. Quella costruita da Gasperini è una macchina da guerra con una condizione eccellente. I pugliesi si devono accontentare del gol della bandiera di Lucioni.

La Roma non riesce a superare un Cagliari ordinato e compatto che merita la sua posizione di classifica prestigiosa. I giallorossi continuano a perdere pezzi: dopo mezz'ora va ko anche Diawara, subito dopo il vantaggio degli ospiti con un rigore di Joao Pedro su mani di Mancini (poi anche Dzeko dovrà “sistemare” uno zigomo). Ma un autogol di Ceppitelli rimette in corsa i giallorossi e nella ripresa la Roma spinge con insistenza, crea occasioni con Dzeko e Zaniolo, passa alla fine con Kalinic ma il gol viene annullato per una spinta a Pisacane.

Pari spumeggiante tra Bologna e Lazio con un primo tempo dalle forti emozioni. Gli emiliani riscattano i recenti risultati negativi (un punto in tre gare) con una prestazioni battagliera. Passano due volte in vantaggio con Krejci e Palacio, ma super Immobile, in stato di grazia, trova due conclusioni perentorie da sinistra. Due gialli di Leiva complicano la vita alla Lazio ma Medel si fa espellere e alla fine sono gli ospiti a mangiarsi le mani: Correa prende infatti la traversa su calcio di rigore e il pari alla fine scontenta entrambe.

La Viola comincia a carburare e piazza il terzo successo consecutivo a spese di un'Udinese determinata. Chiesa piazza spunti ficcanti, Ribery dispensa giocate d'autore, ma per sbloccare un gara complicata ci vuole un imperioso colpo di testa di Milenkovic.

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