Milan, a Palermo l’operazione risalita

Allegri: «Solo adesso questa squadra sta iniziando a crescere. Io non mi sento in discussione». Pato col “Faraone”



MILANO. «Visto che si può stare fermi un minuto come è successo a Catania, si può mettere il time out, uno per tempo per squadra». Con la sua solita ironia Massimiliano Allegri ha preferito glissare («Non sono la mia priorità») sulle polemiche per gli errori degli arbitri su vari campi. Sabato ne ha commesso uno anche Mazzoleni a San Siro, sul gol di El Shaarawy che molto probabilmente ha salvato la panchina di Allegri, e soprattutto ha levato il Milan dalle sabbie mobili, con una vittoria che mancava da un mese in campionato.

Parlare di svolta, però, è prematuro. «Il passato non va dimenticato, abbiamo raccolto solo 10 punti e dobbiamo risalire in fretta», ha chiarito il livornese che resta «molto soddisfatto delle prestazioni» della sua squadra, convinto che «in questo momento stiamo facendo il massimo: bisogna essere realisti, la squadra è nuova e può migliorarsi parecchio con la conoscenza reciproca. È già difficile inserire due giocatori nuovi nel meccanismo di gioco, figurarsi quando ne cambi sette o otto».

Insomma, Allegri chiede tempo e, superata indenne l’ultima settimana, tempo ne avrà, salvo nuove rotture prolungate. Obbligatorio è superare il girone di Champions, e martedì prossimo nel ritorno contro il Malaga «ci giocheremo molto», è consapevole Allegri, in cerca da subito di una certa continuità in campionato, partendo dalla trasferta odierna contro il Palermo, che «in casa si trasforma rispetto a quando gioca in trasferta, specialmente con giocatori come Miccoli, Ilicic e Brienza».

In Sicilia sarà titolare per la 12esima volta su 13 El Shaarawy. «A 20 anni, energie per giocare a calcio ne ha», ha tagliato corto Allegri, che si coccola l’attaccante e i suoi 7 gol stagionali, ma cerca di tenerlo con i piedi per terra. «Deve ancora migliorare molto, è un ragazzo intelligente, equilibrato e disponibile - ha notato -, in fase difensiva dà una mano e in quella offensiva ha le qualità che sta dimostrando». Al fianco di El Shaarawy Pato è favorito su Pazzini, in porta è confermato Amelia e nel 3-4-3 si rivedrà Mexes, in panchina per punizione contro il Genoa. «Doveva giocare, ma è arrivato 10 minuti in ritardo all’allenamento e l’ho tenuto fuori», ha rivelato l’allenatore, che deve ancora fare a meno di Boateng e, di fronte di ipotesi diverse, ha chiarito che il ghanese «ha ancora un problema al ginocchio: c’è solo una ragione di natura sanitaria». Muscolari sono invece i guai di Robinho e Antonini, mentre De Sciglio è ancora alle prese con l’influenza. Scalpita invece Muntari, che per la prima volta in stagione è convocato, a poco più di quattro mesi dall’operazione al crociato.













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