Vinatzer e il Covid 

«Mio nonno ne è morto Forse anch’io l’ho avuto»

Bolzano. C’è chi, oltre che con le limitazioni imposte dal lockdown, ha dovuto fare i conti con il Covid-19. È il caso dell’azzurro dello sci alpino Alex Vinatzer, che ha sconfitto il virus e, a...



Bolzano. C’è chi, oltre che con le limitazioni imposte dal lockdown, ha dovuto fare i conti con il Covid-19. È il caso dell’azzurro dello sci alpino Alex Vinatzer, che ha sconfitto il virus e, a causa dello stesso, ha dovuto piangere la scomparsa del nonno. La sua valle, la Val Gardena, è stata duramente colpita dall’emergenza sanitaria, al pari di molte altre località turistiche invernali. «Nella mia famiglia ci sono stati molti casi di positività e mio nonno purtroppo è deceduto – ha spiegato il ventenne slalomista di Selva Val Gardena ai microfoni di Raisport – Tutti abbiamo contratto il virus e anche io probabilmente lo ho preso. Non in febbraio, quando ho avuto la polmonite, ma nel mese di marzo. È stata una situazione difficile, ma credo lo sia stata ancor più per chi vive in città».

Il 5 gennaio scorso, Alex ha conquistato il primo podio della carriera in Coppa del Mondo (terzo a Zagabria) e ora vuole alzare l’asticella. «Durante la prossima stagione voglio provare a vincere una gara in Coppa del Mondo – ha detto il gardenese, che compirà ventun’anni in settembre – L’altro obiettivo è quello di entrare nella top 7 della starting list di slalom speciale. Ora sono undicesimo, manca poco per fare il salto». Nel prossimo inverno sono (o, a questo punto, erano) in programma anche i Mondiali di Cortina. Anche in questo caso, Vinatzer sa quello che vuole. «Una medaglia in slalom» ha dichiarato l’azzurro, che quest’estate farà “vacanze italiane”. «La mia vacanza sarà in Italia – ha concluso Vinatzer – Ho già trovato una spiaggia sperduta dove piantare la mia tenda. Mi godrò il mare e il caldo con un amico». L.F.













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