Mondiali di Cortina, chance di un rinvio non oltre il 50% 

Sci alpino. Il voto del consiglio Fis è atteso per il 2 luglio, grande riserbo da parte dei diretti interessati, ma si parla di più di una nazione europea contraria. Tanti gli equilibri in gioco


MARCO MARANGONI


Bolzano. Tra bocche cucite e indiscrezioni frammentarie si va verso la fatidica data del 2 luglio. Per lo sport italiano, in particolare per quello della neve, per le Dolomiti, non sarà un giorno qualsiasi. I 20 membri del consiglio della Federazione internazionale dello sci, voteranno se confermare i Mondiali di sci alpino di Cortina d’Ampezzo dal 7 al 21 febbraio 2021 oppure accogliere la richiesta italiana di posticiparli al 2022, poche settimane dopo le Olimpiadi di Pechino. La Fondazione Cortina 2021 presieduta da Alessandro Benetton «preferisce non rilasciare commenti onde evitare errate interpretazioni», la Fisi dopo aver avanzato la richiesta resta in attesa e la Fis su questo argomento è «in silenzio stampa fino a quando la vicenda dei Mondiali di Cortina non è risolta».

Insomma, di certo ci sono solo i numeri e l’andamento della pandemia di Coronavirus che ha già colpito duramente – almeno a livello economico – la località ampezzana facendole saltare le finali di Coppa del mondo dello scorso marzo. È proprio per il timore di una seconda ondata che la Fondazione Cortina spera del posticipo.

Fifty fifty

Con le Olimpiadi di Tokyo 2020 che sono state rinviate di un anno – la prima volta nella storia – ormai tutto è possibile. Il Mondiale di sci dal dopoguerra era stato posticipato una sola volta: dal 1995 al 1996, perché sulla Sierra Nevada mancava la neve. I risvolti sia in caso di conferma del 2021 che di un rinvio al 2022 – ad oggi le chance sono 50 e 50, con diverse nazioni europee contrario al cambio di date – sono molti.

Rischio danni per 45-50 mln

Se il Council della Fis decidesse di confermare la 46esima edizione della kermesse iridata nel febbraio prossimo, Cortina d’Ampezzo dovrebbe accelerare alcuni lavori alle infrastrutture rimasti fermi causa Coronavirus. Questo, però, non è problema primario. Il rischio maggiore per la macchina organizzativa ampezzana è la cancellazione del Mondiale. Con la conferma dell’evento, se in autunno il virus dovesse ritornare a quel punto la decisione sarebbe inevitabile: annullamento del Mondiale. Se così fosse, il danno finanziario per Cortina d’Ampezzo sarebbe molto elevato. La somma s’aggirerebbe tra i 45 e i 50 milioni di euro. Nel caso arrivasse il semaforo verde per il rinvio al 2022 le difficoltà sarebbero altre. Appena saputo della richiesta di posticipo da parte di Cortina, la Germania ha già chiesto di prendere un’analoga decisione per il Mondiale di sci nordico programmato dal 25 febbraio e il 7 marzo 2021 a Obersdorf. Già pronta a richiedere lo spostamento in avanti anche la Cina che a fine gennaio ospiterà con la località di Zhangjiakou il Mondiale di snowboard e freestyle. Tutto al 2022 manderebbe in tilt i calendari e palinsesti televisivi. Il Council Fis dovrà tenere conto anche del parere contrario di tanti atleti.

Il presidente della Fisi Flavio Roda nel ricordare che «il sostegno allo slittamento di Austria, Svizzera e Stati Uniti non è sufficiente perché in consiglio è necessario un ampio consenso», ha aggiunto che «se capterà l’intenzione di una conferma, prima del voto ritirerà la proposta e si lavorerà senza titubanza per il 2021».

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