PATTINAGGIO ARTISTICO»I MONDIALI

BOLZANO. Carolina contro Yu-Na, sfida ad alta tensione tra le titane del ghiaccio per l’oro mondiale. Le stelle in cielo che illuminano le verdi distese dell’Ontario, le stelle sul ghiaccio che...


di Marco Marangoni


BOLZANO. Carolina contro Yu-Na, sfida ad alta tensione tra le titane del ghiaccio per l’oro mondiale. Le stelle in cielo che illuminano le verdi distese dell’Ontario, le stelle sul ghiaccio che infiammano il Budweiser Garden di London per una serata (nottata in Italia) che si preannuncia carica di magie, di pathos. Yu-Na Kim contro Carolina Kostner, un duello che già alla vigilia è destinato a restare nella storia. Da una parte la campionessa olimpica, dall’altra la campionessa del mondo in carica.

Da una parte colei che detiene il record assoluto di punti, dall’altra chi del pattinaggio vuol fare un’arte. Da una parte una fuoriclasse di soli 22 anni che si può permettere di uscire e rientrare dalla scena quando vuole, dall’altra una campionessa di 26 anni che ha tra le sue armi la grazia, la gentilezza e l’incanto. Da una parte c’è la sicurezza nei salti, dall’altra la stupenda coreografia e coinvolgimento. Quella tra Yu-Na e Carolina sarà una sfida anche sulle musiche. Sarà l’esercizio sulle note di ‘Les Miserables’ di Claude-Michel Schönberg dell’asiatica o il ‘Bolèro’ di Maurice Ravel della cinque volte campionessa d’Europa a far esplodere pubblico (sempre numeroso) e le giurie ? Il balletto del compositore francese se eseguito bene significa garanzia ma serve un balletto armonioso, soave, gentile e soprattutto perfetto dove salti, trottole e combinazioni dovranno scorrere via senza alcun intoppo.

Insomma, una sfida nella sfida dove ogni pattinata può essere quella che ti conduce all’oro. Dalla parte dell’atleta che risiede a Seoul c’è sicuramente l’elevata percentuale dei componenti tecnici portati impeccabilmente sul ghiaccio. Dalla parte dell’altoatesina, che costruisce giorno dopo giorno i suoi trionfi nella dacia di Oberstdorf dove vive in simbiosi con il suo allenatore Michael Huth, la fama ma soprattutto la dolcezza e la perfetta coreografia sempre ben studiata assieme a Lori Nichol. È proprio su questo che la ‘Principessa del ghiaccio’ ha voluto esprimere un suo pensiero: «Penso che il pattinaggio dovrebbe essere una forma d’arte e non solo di salti. Proprio a questa cosa ho pensato molto quando ad inizio stagione mi sono presa tempo per me stessa». I 3,11 punti che l’altoatesina deve recuperare alla sudcoreana sono pochi ma possono sembrare un’eternità. Carolina il giorno tra il corto ed il libero odierno l’ha trascorso in tranquillità assieme a mamma Patrizia e zia Margherita. Della caduta sull’atterraggio del triplo toeloop della combinazione ha parlato poco, ha preferito parlare di altro. «Sono un po’ arrabbiata con me stessa, una caduta che non mi so spiegare ma per il resto ho pattinato davvero bene – ha affermato la 26enne gardenese alla sua undicesima partecipazione ad un Mondiale assoluto -. I miei programmi sono molto impegnativi e meritano di essere eseguiti al meglio. Io sono una persona che non parla molto ed il mio modo di pattinare mi da la possibilità di esprimermi».

Sia per l’oro che per le altre due medaglie servirà stanotte un’immensa Carolina.

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