Tour de Ski: la Nordic Arena accoglierà le star del fondo 

La due-giorni. Iniziato il conto alla rovescia per la tappa pusterese  con Gerti Taschler che si è circondato da una squadra affiatata di collaboratori e da un gran numero di volontari. Impegnati  nella sfida di quest’anno anche gli hotel: ognuno ospiterà un team



Dobbiaco. Il count-down del Tour de Ski a Dobbiaco con oggi è a meno 15. Si gareggerà, ovviamente e purtroppo a porte chiuse, il 5 e 6 gennaio, ma alla Nordic Arena sarebbe già tutto pronto per ospitare le gare anche domani.

Un gran lavoro per il comitato SportOK, che ha potuto testare già in anticipo le norme anti Covid con la recente Coppa Italia; Gerti Taschler, il presidente, si è saputo attorniare da un bel gruppo di collaboratori ma soprattutto ha il supporto importante di tanti volontari. Lo scorso anno, sempre al Tour de Ski, i volontari impegnati nei vari settori erano oltre 250.

Se Taschler sovrintende in generale a tutta l’organizzazione, la vice-presidente Irene Watschinger ha in carico tutto quello che riguarda i protocolli anti Covid. Le norme sono state studiate dal Dottor Pierpaolo Bertoli, direttore sanitario della Provincia di Bolzano, come ha fatto e sta facendo per tutti i grandi eventi.

Sul posto con Irene Watschinger opererà invece Lukas Innerhofer della Croce Bianca, che ha maturato grande esperienza nel campo. Tutti i volontari impegnati nell’evento effettueranno il tampone per garantire agli atleti e agli operatori del settore una “bolla” sanitaria.

Dal punto di vista tecnico la supervisione sarà dell’altro vice-presidente, Eugenio Rizzo, collaudato direttore di gara il quale sarà supportato da Marina Rizzo che ha diretto invece la Coppa Italia e sarà assistente sul campo. Pista e stadio saranno gestiti invece da Freddy Stauder e da Gerhard Steinmair, sinonimo di garanzia assoluta.

Ora le piste di Dobbiaco presentano una coltre di neve compatta di oltre 60 cm, che consentirà di offrire agli atleti un percorso di gara dalle eccezionali qualità.

Martedì 5 gennaio si disputerà la gara individual di 10 e 15 km in tecnica libera sull’impegnativa pista Nathalie di 5 km, da percorrere rispettivamente due volte al femminile e tre al maschile. Il giorno della Befana proporrà invece la 10 e la 15 km pursuit in tecnica classica. In questo caso piste diverse, con la “Marina” di 3,3 km da affrontare tre volte per le donne e la pista “Isabel” di 3,750 km da percorrere quattro volte per i maschi. Per tutti e tre i percorsi c’è la nuova variante dentro la Nordic Arena, con un salita che taglia il lungo rettifilo prima del traguardo.

Gerti Taschler vuole schivare interviste e protagonismo: “Le nostre gare sono il frutto del lavoro di un affiatato comitato e di una squadra di volontari eccezionali. Senza di loro non potremmo fare le gare, il presidente è solo un riferimento “politico”, un coordinatore”, ma appena finito di parlarci inforca una pala e va ad interrare i cavi della TV. Poi Taschler sottolinea come ci sia stata una grande disponibilità da parte degli albergatori dobbiachesi. Aprono in momenti di zona rossa e lockdown solo per il Tour de Ski, e soprattutto si sono impegnati ad ospitare ciascuno una sola nazionale per garantire l’isolamento. Non è un solo fatto di business, perché aprire per pochi giorni è più un impegno che un guadagno.

Ora la parola passa agli atleti: mancheranno, è vero, i norvegesi, ma questo non andrà a rovinare lo spettacolo (in TV) perché i livelli si annunciano più omogenei. Gli assenti, si sa, ...hanno sempre torto.















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