L'INTERVISTA CLAYTON BEDDOES 

«Vedo un gruppo motivato, questo è un ottimo avvio» 

Verso il Mondiale di hockey. L’allenatore degli azzurri è ottimista e sottolinea che la salvezza non è la priorità: «Il risultato conta fino a un certo punto, ho fiducia ma non metterò pressione a questi ragazzi»


Thomas Laconi


Bolzano. Le parole più frequenti che sentirete sempre pronunciare da Clayton Beddoes, attuale allenatore della Nazionale italiana di hockey, sono poche ma chiare: passione, lavoro e gruppo. Le basi sulle quali la Nazionale azzurra vuole tentare la grande impresa ai Mondiali Top Division, al via l'11 maggio, con l'esordio previsto contro la Svizzera del fenomeno Nico Hischier. Il coach del Blue Team è uomo di poche parole, l'ultimo a lanciare proclami fragorosi, che potrebbero soltanto illudere i più ottimisti. Meglio restare con i piedi, pardon, i pattini ben piantati sul ghiaccio e puntare sulla forza e il carattere di un gruppo, che ha talento, unito all'esperienza di giocatori che quando vestono questa maglia mai si tireranno indietro. Saliremo sull'ascensore, al fianco delle squadre più blasonate al mondo, con alcuni top team, ma non solo, pronti a schierare l'artiglieria pesante, grazie a nomi che dalle nostre parti, nella piccola Italia dell'hockey, possiamo solo che ammirare seduti comodamente sul divano di casa.

Insomma l'Italia vuole stupire, ma partirà con il solito profilo basso. Beddoes, attualmente al Palaonda di Bolzano a rifinire la preparazione con i suoi ragazzi, detta la linea e punta sull'entusiasmo, per sovvertire i pronostici della vigilia. Nel gruppo B, quello del quale fa parte la Nazionale azzurra, di sfide abbordabili ce ne saranno ben poche (Norvegia e Lettonia), mentre lo spareggio contro l'Austria deciderà le sorti del Blue Team in questo torneo. Sperando di restare sull'ascensore, «ma la salvezza – sorride Beddoes – non è un imperativo. Vogliamo confrontarci con le nazioni più forti e dare tutto quello abbiamo dentro. Se ci riusciremo potremmo sentirci orgogliosi di quello che avremo fatto».

Clayton Beddoes, che clima avverte alla vigilia di un Mondiale così difficile per i nostri colori?

«Il clima è positivo, molto. Sappiamo che davanti a noi abbiamo un appuntamento molto difficile. Pensando anche al livello del nostro gruppo. Sul ghiaccio vedo grande motivazione da parte di ogni giocatore, questo è già un punto di partenza molto importante».

Un anno dopo la promozione maturata a Budapest, che Italia sarà quella ai nastri di partenza di questo Mondiale?

«Abbiamo qualità in questo gruppo, giocatori che in questa stagione hanno avuto un ottimo rendimento. Poi non manca l'esperienza e credo che quest'anno avrò più alternative rispetto all'anno passato, dove avevo gli uomini contati. Sono fiducioso, perché lo spirito è quello giusto e stiamo affrontando questo lungo e denso cammino con una bella mentalità».

A proposito di scelte: il “taglio” di Alex Petan ha destato qualche perplessità. Perché ha deciso di non puntare sull'ex giocatore dell’Hc Bolzano?

«Parto dicendo che tra me e Petan il rapporto è buono, non ci sono stati screzi e ho apprezzato il suo spirito e la voglia di lavorare del ragazzo, questo voglio sottolinearlo subito. In un Mondiale Top Division contano molti fattori ma soprattutto lo spirito di squadra. Devo fare delle scelte e con questo “taglio” ho voluto dimostrare che anche gli altri giocatori con i quali stiamo lavorando sono in grado di portare avanti il lavoro che stiamo preparando. Le scelte spesso sono difficili, ma vanno fatte... Voglio mostrare a tutti che anche i giocatori italiani possono avere la chance di confrontarsi a questi livelli, dove contano soprattutto disciplina, attenzione e lavoro collettivo».

Andreas Bernard sarà naturalmente il titolare, ma in questo ultimo periodo a Mannheim non ha mai visto il ghiaccio. Pensa che questo aspetto rappresenti un motivo di preoccupazione, pensando al tour de force di gare imposto dalla rassegna iridata?

«C'è un aspetto che va rimarcato. L'anno scorso Andreas è arrivato al limite ai Mondiali di Budapest, dopo un'annata molto intensa in Finlandia. Il fatto che non abbia mai giocato titolare in Germania non è motivo di preoccupazione, perché il ragazzo ha esperienza, talento e con la Nazionale ha sempre fatto il suo. Magari con un po' di freschezza in più, potrebbe paradossalmente rendere ancor di più e presentarsi nelle condizioni migliori al Mondiale. Bernard è un grande portiere: ha tutta la nostra fiducia».

Thomas Larkin e Luca Frigo ci saranno?

«Frigo ha avuto un problema al ginocchio, dovrà restare fermo tre settimane e dunque non partirà per la Slovacchia. Un vero peccato! Per Larkin attendo con fiducia il responso dalla Germania, prima di esprimermi rispetto al suo infortunio. Per noi sarebbe fondamentale averlo: ha leadership e ha le potenzialità per essere il nostro capitano, avendo maturato una grande esperienza in tutti questi anni».

A Bolzano ha ritrovato il Palaonda. Inevitabile, allora, una domanda legata all’Hockey Club Bolzano: la rivedremo sulla panchina biancorossa il prossimo anno?

«È un’opzione valida per la mia carriera, qui sono stato benissimo. Ho avuto un grande rapporto con tutti e ho sentito il calore della gente. Vorrei proseguire un percorso professionale che mi permetta di conciliare il mio ruolo nel club con quello della Nazionale. Ho parlato con il dottor Knoll, vedremo. Non escludo nulla, ma non nascondo che mi piacerebbe tornare qui».

Torniamo alla Nazionale. La salvezza iridata è la priorità per Clayton Beddoes?

«No. Il risultato conta fino a un certo punto. Se questi ragazzi metteranno orgoglio e dimostreranno di poter competere su questi livelli, io tornerò a casa orgoglioso, perché significherà che abbiamo fatto un buon lavoro. Ho fiducia in questa Italia e non metterò pressione a questi ragazzi. Abbiamo un Mondiale da giocare, non abbiamo nulla da perdere».

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