>>>ANSA/ Illycaffè in crescita, utile netto +67,2%, ricavi +5,7%



(di Francesco De Filippo) (ANSA) - TRIESTE, 26 MAR - Utile netto di gruppo a 23,7 milioni di euro (+67,2% sul 2022); ricavi per 595,1 milioni (+5,7%); Ebitda Adjusted a 92,8 milioni (+18,6%); Ebitda Margin (Adjusted) al 15,6% (in miglioramento di 1,8%); la Posizione Finanziaria Netta è a 122,2 milioni, in miglioramento del 20,8%.
    Al suo secondo giro di boa da quando è stata nominata amministratore delegato, il primo gennaio 2022, Cristina Scocchia porta la illycaffè a navigare in acque tranquille, come dimostrano questi che sono alcuni dei dati più significativi del bilancio 2023 della capogruppo, conti appena approvati dal Cda.
    Ha ereditato un gruppo in crescita, che con la sua guida prosegue nella linea tracciata dalle generazioni Illy. Così nel 2023 tutti i principali mercati in cui il gruppo opera hanno risultati in crescita rispetto al 2022. Gli Stati Uniti in particolare, mercato prioritario nei piani di crescita, macinano ricavi con un +15,1% a tassi di cambio costanti, principalmente trainati dal canale on-line. "Dopo l'Italia, che fattura 200 dei 600 milioni dell'azienda - precisa Scocchia - puntiamo a far diventare gli Stati Uniti secondo mercato 'domestico'. E' quello più ricco, che ama il Made in Italy e sa riconoscere i prodotti di qualità".
    Dal punto di vista dei canali, la crescita è sostenuta principalmente da Ho.Re.Ca. (+8,2%) e da on-line (+15,5%), grazie alle performance positiva degli e-Tailers, in particolare in Italia, Stati Uniti e Cina. Scocchia parla del 2023 come di "un altro anno di crescita record, con un incremento a doppia cifra di ebitda e utile, nonostante un contesto macroeconomico sfidante", che pesa per il 30% di costi di logistica e movimentazione (+50% per merci verso Cina e Asia e +20% per quelle verso e dagli Usa).
    Società benefit prima e dal 2021 anche B Corp, illycaffè persegue l'impegno per l' ambiente e l'agricoltura rigenerativa: il 1 ottobre all' International Coffee Day è stato lanciato Arabica Selection Brasile Cerrado Mineiro, primo caffè prodotto solo da agricoltura rigenerativa, appunto. E se 120 milioni sono destinati, nell'arco di piano, al raddoppio della capacità produttiva del sito di Trieste e altri sforzi promuoveranno la crescita multicanale, preoccupa il climate change: "Al 2050 la metà dei terreni coltivati a caffè non sarà più coltivabile. Noi utilizziamo solo la qualità arabica, la migliore ma anche la più fragile quindi è un importante tema. Non solo per noi ma per l'uomo: i paesi equatoriali, i milioni di contadini già al limite della sussistenza, potrebbero essere protagonisti di un dramma umanitario. E' una responsabilità che sentiamo molto forte: confermiamo che operiamo secondo una strategia di sostenibilità". (ANSA).
   









Altre notizie



Attualità