Pesca, il 40% dei giovani non prosegue l'attività di famiglia



(ANSA) - ROMA, 03 MAG - Oggi il 70% dei pescatori va in mare per tradizione familiare, ma il 40% delle giovani generazioni, pur avendo un nonno o un padre nel comparto, decide di dedicarsi ad altro. È quanto emerge da un'indagine Confcooperative Fedagripesca, nel lanciare un vero e proprio allert. Nell'ultimo decennio il settore ha visto fuoriuscire il 16% dei pescatori imbarcati; oggi sono 22mila, di cui 19mila a tempo pieno, a fronte dei 30mila di dieci anni fa. Coloro che operano a terra sono 100mila, per un totale di 125mila escluso l'indotto.
    "Si fa sempre più fatica a formare gli equipaggi", fa sapere Paolo Tiozzo vicepresidente Confcooperative Fedagripesca, nell'evidenziare la necessità di un urgente ricambio generazionale, "è fondamentale investire in corsi di studio dedicati all'economia del mare". In quest'ottica è stata molto apprezzata dall'associazione la convenzione siglata nei giorni scorsi tra il ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e l'Università Politecnica delle Marche, per l'istituzione del corso di laurea triennale 'Management per la valorizzazione sostenibile delle aziende e delle risorse ittiche'. "Noi come associazione continueremo a portare pescatori e biologi nelle scuole per avvicinare gli studenti al nostro mondo", continua Tiozzo, ricordando che di spazio per i giovani c'è e non solo a bordo dei pescherecci. "Il segreto - conclude il vicepresidente - è sapere intercettare il potenziale dell'economia del mare che in Italia dà lavoro a quasi 914 mila persone e dove il settore ittico rappresenta il 14% del tessuto imprenditoriale del segmento". (ANSA).
   









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