Vino biologico piace al 52% degli italiani, Federbio a Vinitaly



(ANSA) - VERONA, 12 APR - A oltre la metà degli italiani il vino piace biologico. Secondo i dati dell'osservatorio Wine Monitor di Nomisma, 1 consumatore su 2 sceglie etichette bio certificate. Negli ultimi 12 mesi, il 52% degli acquirenti abituali di vino ha preferito optare per un vino bio, che ritiene garanzia di qualità, sicurezza, sostenibilità e tutela ambientale. Questo trend, rileva ancora Wine Monitor, trova conferma nell'incremento del 6,5% delle vendite di vino biologico italiano registrata nel 2023 rispetto all'anno precedente, considerando la globalità dei canali distributivi, una crescita superiore rispetto al convenzionale che nello stesso periodo si è attestato al + 2,8%. E proprio alle eccellenze regionali biologiche e biodinamiche sono dedicate le MasterClass organizzate da FederBio nell'Organic Hall di Vinitaly, dove sarà possibile degustare le migliori etichette che raccontano storia, tradizioni e cultura dei territori, ogni giorno dalle 10 alle 12.30.
    Tra le regioni con la maggior superficie a uva da vino bio sul totale della viticoltura regionale spiccano la Sicilia, la Toscana e le Marche con il 38%, seguite dalla Calabria con il 32%. Mentre la Valle d'Aosta, con un incremento del 31%, il Trentino con + 22% e la Sicilia + 20% sono le regioni che hanno ampliato maggiormente la viticoltura bio. "In questo momento di criticità per l'intero comparto agricolo, la viticoltura biologica ha dato prova di grande resilienza, diventando la punta più avanzata della transizione agroecologica in termini di innovazione nel rispetto dell'ambiente, della fertilità del suolo, contribuendo al contrasto dell'emergenza climatica in atto - sottolinea Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio - Negli ultimi dieci anni, le superfici di vite coltivate a biologico sono cresciute costantemente, di oltre il 145%, mentre le produzioni di vini bio hanno avuto un incremento del 110%. Le etichette biologiche e biodinamiche italiane sono particolarmente apprezzate, perché uniscono il valore dell'identità territoriale delle denominazioni d'origine a quello della sostenibilità data dalla certificazione biologica.
    Anche all'estero i nostri vini bio sono molto richiesti.
    Attualmente, infatti, rappresentano il 19% dell'esportazione globale di agroalimentare bio". (ANSA).
   









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