«Buoni risultati, ma risorse al limite» 

La Giustizia in Regione continua ad essere efficiente e veloce, ma paga una grave carenza di personale a tutti i livelli



BOLZANO. Miglioramento dell’operatività della giustizia a livello regionale e autonomia della magistratura sono stati i temi al centro dell’inaugurazione dell’ Anno Giudiziario 2019, la cui cerimonia s’è svolta ieri, a Trento. La presidente della Corte d’appello di Trento, Gloria Servetti, dopo l’ampia relazione contenente i procedimenti definiti in Regione, ha posto l’accento sulle carenze in seno agli uffici, in particolare dei Giudici di Pace. La loro dotazione organica, in regione, contempla 61 unità e vede in effettivo servizio solo 15 giudici, dei quali 7 distribuiti sui nove uffici della provincia di Trento e 9 sui sette uffici della provincia di Bolzano. Da qui il tema degli organici del personale amministrativo, passato in carico alla Regione, quindi alle province, con la norma di attuazione del 2017. A tale proposito, il Procuratore Generale della Repubblica, Giovanni Ilarda, ha rilevato che «tutte le colpe non possono essere addebitate alla Regione che ha ereditato gravi criticità». Sono però trascorsi due anni dalla delega, ha spiegato, e il passivo ereditario, in larga parte non è stato ripianato. «Penso agli organici del personale amministrativo che nonostante l’incontestabile impegno finanziario sono stati coperti solo in parte, ma con ricorso al precariato e quindi, senza concorso e senza formazione». Pesa la mancanza di siti web di molti uffici giudiziari, la mancanza di «una qualsiasi iniziativa, benché ripetutamente sollecitata, diretta a rendere accessibili online per i cittadini notizie, informazioni e servizi». Il Procuratore ha parlato poi di alcune gravi carenze degli immobili, della mancanza di adeguati sistemi di controllo, della necessità di copertura delle vacanze con personale adeguatamente formato. «Non investire nell’innovazione è un gravissimo errore che rischia di incidere pesantemente sulla possibilità di miglioramento del sistema giudiziario regionale. Le difficoltà di interpretazione di alcune norme di attuazione che sono state prospettate non possono giustificare uno stallo».

A raccontare la situazioni di Bolzano sono i numeri forniti dalla presidente del tribunale, Elsa Vesco. Numeri che parlano di una carenza di personale pesantissima, a tutti i livelli. Tra i magistrati togati, la scopertura in organico si attesta al 29,41 per cento: in parole povere, mancano 10 giudici. Ma mancano anche 9 giudici onorari (scopertura del 45 per cento), ma per quel che riguarda il personale amministrativo la scopertura sale fino al 46,80 per cento e raggiunge l’incredibile picco del 73,33 per cento per quel che riguarda i funzionari linguistici come traduttori e interpreti. Un “esercito” dalle fila risicate, quindi, che però, come sottolinea la stessa Vesco, grazie al lavoro di tutti i magistrati, alle misure organizzative del tribunale, grazie alla collaborazione con la procura e grazie all’ottimo rapporto con il consiglio dell’ordine degli avvocati e camera penale, il tribunale di Bolzano è riuscito a raggiungere ottimi risultati. Nel corso del 2018, ad esempio, per quanto concerne il penale, sono state pronunciate ben 1049 nel settore dibattimentale, contro le 1381 dell’anno precedente. Nel settore gip e gup (giudice per le indagini preliminari e giudice dell’udienza preliminare) le sentenze pronunciate con il rito abbreviato hanno fatto registrare un aumento del 70 per cento, rispetto al 2017. «Questo – spiega la presidente – consente di ottenere una deflazione nel settore dibattimentale». Le sentenze pronunciate sono state 601 (il 21 per cento con rito abbreviato), 796 i decreti penali, 196 le ordinanze di convalida, 229 le ordinanze relative a misure cautelari personali, con un numero di reati prescritti di poco superiore allo zero: 0,14 per cento. Nel settore civile, invece, è stata ridotta la pendenza di quasi 600 pendenze. I procedimenti di civili di contenzioso ordinario, quelli più complessi, sono passati dai 3848 del 31 dicembre 2013 ai 2284 del 31 dicembre 2018. Un calo, nel quinquennio, di 1564 procedimenti. Senza contare che anche la durata media dei procedimenti è diminuita del 17,1 per cento. Le buone notizie: a gennaio, la giunta regionale ha deliberato di bandire un concorso pubblico per 16 posti di assistente giudiziari a tempo indeterminato (attualmente, solo 20 dei 52 posti sono occupati), saranno assunti due funzionari linguistici e, a Roma, sono in corso gli esami per 11 magistrati nella provincia di Bolzano. Fatti gli scritti, a breve si terranno gli orali, poi i vincitori dovranno sostenere un tirocinio di 18 mesi. Prima del 2021, insomma, non arriverà nessuno. «Sono contenta dell’etica del lavoro che c’è – commenta la presidente – del fatto che tutti crediamo in ciò che facciamo, del fatto che la Giustizia è un pilastro in uno Stato democratico. Certo, si può sempre migliorare, ma anche le risorse devono perché ormai siamo al limite e continuare così è davvero impegnativo».













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