C’è il bando: nuovo Druso da 5.500 posti 

In Comune è stata avviata la procedura e da oggi e per tre mesi saranno valutate tutte le offerte delle singole imprese


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Il Druso inizierà la sua nuova vita a fine estate. Perché è allora che sarà avviato il cantiere, per essere infine consegnato, fatto e finito, nei primi mesi del 2020. Un'agenda resa possibile perché in Comune è stata avviata la procedura di appalto e da oggi e per tre mesi saranno valutate le offerte delle imprese. Confermato il costo: 15 milioni, divisi tra Provincia (10) e Comune (5). Un Druso, è questo il senso dell'impresa, pensato per la "B". La facciata storica anni Trenta, posta sotto tutela, verrà mantenuta, ma sarà inglobata in un edificio più lungo. La tribuna Zanvettor, verso viale Trieste, verrà abbattuta e ricostruita con posti a sedere giù giù fino in campo. La Canazza verrà risanata e ampliata. Nuovo terreno di gioco, nuova illuminazione, nuovi spogliatoi, nuove sale vip per guardare dall'alto la partita mentre si mangia seduti al ristorante. Si passerà dagli attuali 3.100 posti a sedere a 5.500. Tutti coperti. Con possibilità di noleggiare due ulteriori tribune laterali, mobili o fisse, salendo così a 10 mila spettatori in caso si passi alla B.

E lo studio Ralf Dejaco & partner di Bressanone ha concluso e presentato una variante che dovrebbe consentire di schiacciare i tempi di consegna (almeno parziale), guadagnando mesi di possibile operatività anticipata dell'impianto. "Le normative federali per l'accesso al campionato di serie B - ricorda l'architetto Dejaco - parlavano fino a poco fa di una capienza minima di 10 mila spettatori. Sotto di quella, nessuna promozione sarebbe stata sufficiente. In questa prospettiva avevamo predisposto un avanzamento a tappe: un primo lotto di lavori fino a 5 mila spettatori, un secondo fino a 7.500 ed un terzo lotto per arrivare a 10 mila. Ebbene, da pochi mesi questo tetto minimo è stato fatto scendere a 5.500 e dunque abbiamo aggiustato in corsa il progetto...". La messa a punto è consistita in questo: il primo lotto di cantiere, forzando all'interno degli spazi a disposizione, ha visto aggiungersi altri 500 posti, consentendo dunque, già in questa fase iniziale di poter raggiungere la soglia dei 5.500 spettatori. Perchè la questione normativa e, di conseguenza, la variante è importante? La ragione è legata proprio alla cantierizzazione dell'opera. Dopo alcuni mesi di riflessione, si era infatti deciso di procedere con "i lavori aperti", cioè con un cantiere in grado di procedere nei suoi avanzamenti in concomitanza con la disputa degli incontri di campionato. Alla squadra, in sostanza, non è stato chiesto di spostare provvisoriamente la sua sede agonistica (si pensava a Bressanone) ma, il giorno prima di ogni incontro gli operai ritireranno le attrezzature per poi ripiazzarle a regime per i successivi 15 giorni (contando nel turno in trasferta). Come è apparso chiaro anche in televisione, in serie A, durante gli incontri dell'Udinese: lo stadio "Friuli", durante i lavori, era con tribune aperte da un lato e ancora allo stato di cantiere dall'altro. Se mai, facendo gli scongiuri, l'Alto Adige vedesse la B quanto prima, il Druso con i 5.500 posti agibili già alla fine del primo lotto di lavori potrebbe aprirsi al campionato. E questo anche senza deroghe. Questa nuova agenda del vecchio stadio ha avuto ora la sua definizione ma non è stato facile. Ricordiamo che solo un paio d'anni fa sembrava che i lavori dovessero avere inizio già nel 2017. Poi la frenata. Finalmente, nell'ottobre 2017 era stata la commissione edilizia ad approvare il progetto.

Il quale, in ogni caso, mira a riqualificare il "lato Talvera" e le tribune interne ma a lasciare intatta la facciata. Che mantiene, ben visibili, le sue caratteristiche originarie, elaborate negli anni in cui Bolzano consolidava il suo impianto razionalista sulla spinta del disegno urbano piacentiniano. Come si vede nei prospetti, il disegno di Ralf Dejaco, rinforzandola ai lati con nuove strutture, enfatizza la vecchia facciata rendendola quasi iconica.















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