Il «sì» speciale di Luca e Silvana 

La rivincita sulla disabilità: ieri il matrimonio, celebrato da don Gretter, nella chiesa dei Domenicani



BOLZANO. Il vestito era proprio come lo aveva immaginato: bianco, lungo e con lo strascico. Il bouquet rosso come il “Maggiolino” che l’ha accompagnata davanti alla chiesa dei Domenicani, dove ad attendere Silvana c’era Luca - elegantissimo in abito blu scuro, gilet e cravatta grigio perla - oltre a parenti e amici.

Ieri, dopo un cammino complesso e pieno di difficoltà burocratiche ma non solo, Silvana, 43 anni, e Luca, dieci di più, si sono detti sì. Il loro è un matrimonio speciale, perché i protagonisti hanno entrambi la sindrome di Down.

A celebrare le nozze il parroco don Mario Gretter, conosciuto dallo sposo, anni fa, quando con il papà andava a messa a Regina Pacis.

La storia di Luca e Silvana - che diventerà presto un film - è il simbolo del riscatto dalla disabilità e, al tempo stesso, rappresenta un messaggio di speranza.

Sono entrambi l’immagine della felicità quando pronunciano il fatidico “sì” davanti a don Gretter e agli amici arrivati anche da Napoli, la città dove Silvana è nata e cresciuta prima di trasferirsi con la mamma a Bolzano.

Il matrimonio è il coronamento di un amore scoppiato una decina di anni fa.

Si sono conosciuti in occasione di un soggiorno temporaneo nel Centro di via Fago e si sono innamorati. Un amore vero il loro, così forte e tenace da spazzare via i dubbi degli scettici e gli ostacoli della burocrazia. Al loro fianco hanno sempre avuto la mamma di Silvana - Luca è orfano di entrambi i genitori - che in questi anni ha fatto di tutto e di più, per rendere prima il più indipendente possibile quella figlia speciale e poi per aiutarla a coronare il sogno del matrimonio con Luca.

È stata la mamma a sostenerli, perché andassero a vivere insieme nel centro di via Mendola. È stata lei, una donna tenace, a convincere i diversi servizi della Provincia e dell’Assb che seguono in particolare Luca, solo al mondo, che potevano farcela.

È così che hanno iniziato il loro cammino assieme, nella struttura di via Mendola: nel grande appartamento abitano in sei, hanno la cucina in comune e gli assistenti che li seguono. E sono tornati anche ieri sera dopo la bella festa a Castel Mareccio.

Con loro hanno portato la marmellata di pere e mele cotogne fatta da don Mario: «Per la vostra prima colazione assieme, da marito e moglie».

Oltre all’augurio, il più bello, arrivato proprio dalla madre: «Luca e Silvana, con la stessa determinazione che ci ha portato qui, possano realizzare nuovi sogni e sia questo ispirazione per tutti noi».

Alla loro storia sarà dedicato il film, prodotto da Cooperativa 19, del regista Stefano Lisci, autore del film “Bar Mario” di via Brennero.

Per sostenere i costi di produzione è stata lanciata una campagna di raccolta fondi. Al momento sono stati raccolti 3.000 euro ma non basta, bisogna arrivare a 9.000 euro per completare le riprese.

L’iniziativa prosegue fino al 19 gennaio 2019 e si può donare al link: www.eppela.com/luca+silvana .(a.m)















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